“Ritorno a Villa Blu” (Robin, 2020) di Gianni Verdoliva è un libro che mi ha sorpresa. Mi aspettavo una storia inquietante, ci ho trovato invece una lotta tra il bene e il male condivisa da numerosi personaggi tra passato e presente.
Tanti i personaggi di questo romanzo corale. Il libro è scritto in maniera abbastanza veloce, anche se ho trovato un uso a volte improprio delle virgole, che a tratti non permette una lettura scorrevole. Qualche piccola imprecisione nel linguaggio (ad esempio, gli occhi sono marroni, non castani). In generale, però, la vicenda è ben descritta e l’autore tiene le fila della trama come un cocchiere che siede a cassetta e sa esattamente dove sta andando.
I personaggi sono numerosi, a cominciare dai tre fratelli, poi il nonno, suo fratello, la mamma e il papà, e il cagnolino Pupetto, anche lui attore di questa vicenda corale. Intorno a loro ce ne sono molti altri, ognuno con un suo particolare ruolo in questa vicenda che, come un puzzle, si ricompone tra passato e presente.
Presente e passato infatti si intrecciano, mentre entrano nella storia i vari personaggi del paese. Il bene e il male fanno il loro ingresso nelle vite di tutti, mentre si delineano sempre meglio i profili delle due donne che li rappresentano (vi lascio scoprire chi siano). I personaggi sono come divisi tra buoni e cattivi, un po’ al modo di Dickens, ma è un rappresentare le persone in un maniera irreale. Nessuno è del tutto buono o del tutto cattivo.
Bella l’ambientazione in un paesino, la villa, il bosco.
Il tema dell’omosessualità è trattato in maniera delicata. Nessuno, nel passato o nel presente, ha ostacolato o non guardato di buon occhio la storia d’amore tra due uomini. Forse questo aspetto è un po’ irreale, visto che purtroppo spesso non è così. Però è bello mostrare ai lettori come questa parte della storia sia nel libro del tutto normale e accettata dalla famiglia e dalla comunità.
Interessante il momento della lotta tra il bene e il male, la resa dei conti in cui sembra di vedere un film con scene diverse che rappresentano i vari personaggi nello stesso momento.
Non posso entrare nei dettagli per non rovinare a nessuno la lettura. Un libro che mi ha sorpresa: mi aspettavo intrighi, fantasmi e un pizzico di soprannaturale, invece è la magia che riveste un ruolo fondamentale e riesce in maniera semplice a far parte della vita quotidiana di un paese intero.
In questo piccolo universo fatto di buoni e cattivi, di bene e male, tutto si risolve quasi da solo. I personaggi fanno sempre la cosa giusta e tutto alla fine quadra alla perfezione. Forse è tutto davvero troppo perfetto.
Un libro che si legge velocemente e che considero una lettura piacevole e leggera. Ho come avuto la sensazione che l’autore si fosse in qualche modo frenato, come se non avesse detto tutto quello che avrebbe voluto dire riguardo al soprannaturale. Si tratta ovviamente soltanto di un’impressione. Poi ho letto che l’autore è un appassionato di racconti di fantasmi e di soprannaturale. Forse in questo libro ha affrontato in maniera leggera temi si cui avrebbe potuto dire di più.