Un libro che mi ha incuriosita appena ne ho sentito parlare. “Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes (Nord, 2009) racconta la storia vera di Billy Milligan, un uomo con 24 personalità.
Un libro incredibile. Una storia che sembra inventata ed è invece reale. Si tratta di una persona che ha purtroppo ricevuto abusi da ragazzino e, probabilmente in conseguenza di questo, ha sviluppato ben 24 personalità per sfuggire al suo presente e difendersi, scappando dalla realtà, rifugiandosi dentro se stesso.
La mente è sorprendente. Purtroppo quest’uomo non è stato aiutato correttamente: non si è arrivati subito alla diagnosi di personalità multipla e in seguito Milligan è regredito rispetto ai progressi fatti, perché veniva trasferito e curato da persone differenti. Si sono messi in mezzo i politici, la burocrazia, i medici che non credevano avesse diverse personalità.
Capisco che dovesse pagare per i crimini commessi, dalla rapina alle violenze sessuali. Però parliamo di un soggetto fortemente disturbato.
Ognuna delle personalità aveva talenti diversi. Ad esempio, più di una sapeva dipingere e ognuna con un suo stile. Lo scopo della terapia era unire queste personalità fino a ridurle a una soltanto. Incredibilmente, una volta unite, Billy Milligan perdeva il talento dimostrato quando ogni personalità aveva una sua autonomia.
Mi chiedo come facesse Milligan a parlare in serbo-croato. Quando avrebbe studiato e imparato questa lingua? Questo fatto non viene approfondito nel libro. Parlava realmente in maniera corretta in serbo-croato? E come poteva farlo?
Una storia tanto triste quanto incredibile. Per quanto Billy Milligan possa aver sbagliato e commesso dei crimini, non si può non provare compassione per lui.