Il primo libro per ragazzi di J.K. Rowling dopo la saga di Harry Potter. “L’Ickabog” (Salani, 2020), pubblicato on line per tenere compagnia ai bambini durante il lockdown del 2020, è finalmente disponibile in cartaceo. Ogni edizione è illustrata dai disegni inviati dai bambini della nazione in cui è stato pubblicato ed è dunque unica e speciale.
A me lo ha portato la Befana 2021, lei sì che conosce i miei gusti! Avendo ricevuto l’edizione italiana, ho potuto vedere le bellissime illustrazioni di questa edizione, anche se sarei curiosa di vedere quelle degli altri Paesi.
Al centro della vicenda c’è la leggendaria figura dell’Ickabog. La trama di questo romanzo per bambini non è più un segreto, visto che il libro è stato pubblicato prima on line e successivamente in cartaceo. Comunque, non svelerò i dettagli della trama, anche se qualcosa sarà rivelato.
Ho letto questo libro tutto d’un fiato, in due giorni scarsi. Devo dire che la trama è intricata, infatti chi mente una volta è costretto a creare altre bugie per avvalorare le precedenti, e le bugie hanno le gambe corte. Lo sa bene Lord Scaracchino.
Non c’è un vero e proprio protagonista, si tratta di un romanzo corale in cui ognuno ha il suo ruolo. Tante gocce nel mare che possono provocare inondazioni.
In questo romanzo, come nella saga di Harry Potter e “Le fiabe di Beda il bardo”, ho notato diverse somiglianze con le fiabe tradizionali. Non sto parlando di plagio, ovviamente, ma di somiglianze. Credo che il segreto di Rowling sia proprio questo: scrivere storie che si avvicinano alle fiabe che sono nel cuore di molti.
L’Ickabog sembra un po’ l’uomo delle nevi. O forse la bestia, quella di cui Belle si innamora solo dopo aver conosciuto cosa aveva nel cuore.
Re Teo il Temerario somiglia molto a quello della fiaba di Andersen “I vestiti nuovi dell’Imperatore”. È un vanitoso che ama vestire bene. Però, mentre nella fiaba di Andersen il re continua a sfilare con un abito immaginario, nonostante un bambino abbia gridato che il re è nudo, Re Teo il Temerario vuole invece cambiare.
La vecchia e brutta Ma’ Grugna sembra una strega cattiva, anche se non ha poteri magici. Non c’è magia in questa fiaba. Curioso, visto che l’autrice è la stessa della saga del mago Harry Potter.
Sono i bambini a risolvere le cose, Margherita e Robi in particolare. Sono due piccoli eroi che combattono per salvare il loro regno, dunque per gli altri.
Ci sono molte morti in questo romanzo e non me lo aspettavo, trattandosi di una fiaba scritta per i bambini. È vero che ci sono dei morti anche nelle fiabe classiche dei fratelli Grimm, come in quelle di Basile, che però erano scritte per gli adulti. Altri, come Capuana, hanno scritto per i bambini, ed effettivamente possono essere presenti scene cruente. Comunque, non mi aspettavo tante morti, anche di bambini.
Nel complesso, è una fiaba riuscita bene, che dimostra come dopo tanto penare si possa far tornare il sole nella propria vita, non perdendo mai la speranza.