Non vi ho ancora raccontato come è cominciata la mia avventura con “Private. Venti giornaliste nel tempo sospeso”. Un’avventura che ancora continua nel periodo natalizio.
Ormai lo sapete, io sono quella che non riesce a partecipare quanto vorrebbe alle presentazioni del libro. Per questo ogni tanto mi racconto in questo blog.
È quasi Natale e non avrei mai pensato che il viaggio di questo libro scritto da 20 giornaliste non sarebbe ancora finito.
Tutto è cominciato per caso. Ero alla scrivania di casa, come al solito, a scrivere un articolo. Ho sentito il cellulare squillare e ho visto che era Monica, una mia collega. Ho risposto, pensando volesse chiedermi qualcosa di relativo al lavoro per la pagina del giorno dopo. Invece mi ha fatto una richiesta inaspettata. Voleva sapere se mi andasse di raccontare la mia esperienza della quarantena in un libro per beneficenza. Il mio primo istinto è stato quello di rispondere tassativamente di no. Una vocina nella mia testa gridava: “Ma sei matta? Tra lezioni on line, compiti in classe da preparare e da correggere, le lezioni all’università da seguire on line e tutti i lavori da fare per i frequentanti, gli esami da preparare, e il lavoro per due quotidiani, non avrai il tempo materiale per metterti pure a scrivere un libro!”. Però mi dispiaceva dirle di no e un’altra vocina sussurrava: “È solo un capitolo del libro, magari potresti scriverlo di notte, prima di andare a dormire”.
Ha vinto la vocina che sussurrava e ne sono contenta. Mi sono sentita risponderle di sì, mentre la vocina che aveva sussurrato restava in silenzio e quella che aveva gridato strillava: “Che cosa? Io non ne voglio sapere niente!”.
È così che è cominciata questa avventura. Mi sono ritrovata in una chat su WhatsApp privata (per restare in tema) e impegnativa da seguire, in cui noi venti raccontiamo gioie e dolori, e ci accordiamo sugli eventi relativi al libro (attraverso centinaia di messaggi).
Recentemente la giornalista Barbara Palombelli, che eccezionalmente ha accettato di scrivere la prefazione di “Private”, ne ha parlato nel corso della trasmissione “Forum”, mostrando un video in cui parlavano due di noi.
Sembra che “Private. Venti giornaliste nel tempo sospeso” non la voglia smettere di girare. Dopo la presentazione di giugno a Rieti, si sono svolti quelli che abbiamo simpaticamente chiamato Private Summer Tour e Private Autumn Tour, cioè le presentazione in estate e in autunno. Ora che siamo nel periodo natalizio non posso non proporre questo libro come regalo di Natale, non solo perché lo trovo una lettura piacevole e interessante ma anche perché l’acquisto aiuta il Telefono Rosa.