Il tempo non cura le ferite, fa perdere la memoria. È nel linguaggio comune l’espressione “il tempo cura tutte le ferite”. Come se lasciar passare anni dopo l’accadimento di un fatto negativo, possa significare far tornare le cose a posto.
Il tempo però non cura le ferite, fa soltanto dimenticare i dettagli più brutti e più tristi di una vicenda o di un periodo della vita. Dopo tanto tempo si tende a dimenticare. Inoltre, dato che una certa situazione non si vive più da tanto tempo, non ci si ricorda esattamente com’era provarla. Dopo tanto tempo, sembra quasi che quel fatto sia accaduto a qualcun altro. E allora si è più propensi a perdonare.
Ma il vero perdono, secondo me, non è quello che avviene dopo che è trascorso tanto tempo ma quello che, se avviene, arriva subito dopo un fatto negativo. Il perdono deve essere concesso a caldo, quando si è ancora pienamente coscienti di quello che è successo, del male che ci è stato fatto e di quanto ne abbiamo sofferto. Perdonare dopo aver smaltito, dopo aver quasi dimenticato tutto, è come non perdonare affatto. Il perdono deve arrivare prima che il tempo cancelli il peggio dalla memoria.
Se la vendetta è un piatto che va servito freddo, quello del perdono deve essere dato finché è caldo, altrimenti non avrà più lo stesso sapore.