“Il diavolo in corpo” di Raymond Radiguet è un altro di quei libri che non avrei mai immaginato di leggere. L’ho trovato in una bancarella di libri usati insieme ad altri libri, dai quali ho scoperto solo in seguito che erano stati realizzati altrettanti film. Dal libro di Radiguet infatti è stato liberamente tratto il film “Diavolo in corpo” di Marco Bellocchio (1986), che non ho visto.
Ho apprezzato molto il contributo “Racconto di un traduttore d’occasione” di Francesca Sanvitale, che ha tradotto questo romanzo in italiano nell’edizione l’Unità/ Einaudi del 1989, quella che ho letto. Un contributo che vi consiglio di leggere per quanto riguarda sia la traduzione di questo romanzo, che il processo traduttivo in generale.
“Il diavolo in corpo” è una lettura strana, particolare. A raccontare la storia in prima persona è il giovanissimo protagonista, del quale non si conosce il nome. Il ragazzo è antipatico, vigliacco ma scusabile, perché è ancora molto giovane, ha solo quindici anni. Un giorno si innamora di Marthe, una ragazza di diciotto anni. Lei sta per sposarsi e infatti di lì a poco si sposa. Ma il marito Jacques è al fronte. Così il giovane e Marthe cominciano a vedersi e finiscono a letto insieme, a casa di lei. Il ragazzo comincia a frequentare la casa della ragazza tutti i giorni e a passarci tutte le notti. A casa sua fanno finta di non sapere, la famiglia di lei lo scopre in seguito, mentre il marito della giovane non sa niente. Ma il resto del paese mormora.
Il giovane soldato le scrive sempre, è innamorato, ma la sente distante nelle lettere che gli invia. Però non sospetta un tradimento.
Il protagonista invece alterna momenti in cui crede di amare Marthe ad altri in cui la vorrebbe lontana. È confuso, indeciso, ancora un ragazzo.
Nel periodo in cui si frequentano, circa un anno, lui la tradisce due volte. Finché la ragazza rimane incinta e il dubbio è di chi sia il bambino, perché nonostante lei avesse negato, aveva avuto dei rapporti con il marito Jacques quando era tornato per una licenza. Il soldato crede che il figlio sia suo. La ragazza torna a casa dei genitori prima del parto e smette di vedere il giovane. Ma chiama il figlio con il nome dell’amante.
– – – Spoiler
Marthe muore poco dopo il parto. Il ragazzo per caso sente parlare il marito di lei, che racconta come prima di morire lei avesse chiamato il figlio. Jacques infatti crede che lei stesse chiamando suo figlio, quando invece cercava il suo amante. Quell’uomo crescerà un bambino che non è il suo, senza saperlo; e quel bambino crescerà senza sapere di avere un altro padre biologico.