Libro nuovo, segnalibro nuovo! Cosa volere di più?
“L’abbazia dei cento inganni” di Marcello Simoni (Newton Compton Editori) è uscito il 23 giugno 2016. Io l’ho ricevuto per posta il 20, in anteprima, per il “Club dei lettori” e sono stata felicissima. È un thriller che mi incuriosiva molto. Si tratta del terzo volume della Codice Millenarius Saga. Non ho letto i romanzi precedenti ma questo è un libro che si può leggere anche da solo. Mi sono persa giusto qualche dettaglio che faceva riferimento ai libri precedenti.
Vorrei spendere due parole sul segnalibro che mi è arrivato da Anna Rita Palmieri, che gestisce la pagina “Appunti di una giovane reader” è il relativo blog. Il segnalibro è spettacolare realizzato a mano! È stata davvero bravissima! E la ringrazio ancora! Mi è stato inviato per un’iniziativa a catena organizzata dalla pagina Facebook “La Libridinosa”: ognuno inviava un segnalibro a una persona stabilite e ne riceveva un altro. Dovremmo organizzarle di più simpatiche catene così!
Ma torniamo a noi. Il libro comincia il 7 gennaio 1349: il 7 gennaio, il giorno del mio compleanno! Una storia piena di intrighi in cui i personaggi appartenenti alla Chiesa cattolica appaiono cattivi e bramosi di potere. Sono loro a creare intrighi e nascondere segreti. Ma non solo. Anche il nobile Maynard e il giovane Gualtiero nascondono un segreto: proteggono il Lapis Exilii. Ma loro sono i buoni.
Ogni personaggio si muove tra le maglie dell’intrigo per salvare se stesso e le persone che ama, oppure per scoprire o proteggere il segreto intorno al Lapis Exilii. Cos’è e dov’è nascosto?
Il Cardinale Bertrand du Pouget vuole a tutti i costi averlo e Maynard è deciso a non parlare. Per questo viene coinvolto in un intrigo che riguarda alcune minacce alla famiglia d’Este. Viene chiesto il suo aiuto ma è solo una scusa per controllarlo. E alla fine Maynard finisce in prigione, sotto la mira dell’Inquisizione. Ma non è solo: sua sorella Eudeline, ex monaca che ha vestito di nuovo gli abiti secolari, proverà a salvarlo. Protagonista anche Isabeau, l’innamorata di Gualtiero, un’abile ladra.
Una storia che incastra perfettamente ogni capitolo e ogni capitolo è un nuovo tassello, un nuovo mattone in questo muro perfetto di intrighi e soluzioni, segreti e svelamenti.
Devo dire che questo non è esattamente il mio genere ma il libro si legge scorrevolmente. Pensavo fosse meno curato, più “commerciale” e invece sono stata piacevolmente sorpresa dalla prosa di Simoni. Sembra di essere davvero saltati indietro di qualche secolo, ritrovando espressioni e termini arcaici. Però la trama e i personaggi risultano magicamente attuali. Potrebbero essere eroi e cattivi dei nostri tempi. Forse l’unica critica potrebbe essere proprio questa: c’è una distinzione troppo netta tra buoni e cattivi, e i cattivi appartengono per la maggior parte alla Chiesa. Una distinzione, a mio avviso, un po’ troppo netta.
Capitoli molto brevi; alla fine di ognuno, si resta con la curiosità di sapere cosa sta per succedere in quello successivo.
L’odore e la copertina nera mi ricordano “Black Friars” di Virginia de Winter. Anche l’atmosfera del libro mi ha fatto subito pensare a “Black Friars”: cappucci, tuniche, cacciatori di lupi… Un’epoca lontana che appare magicamente attuale. Solo che il libro della de Winter l’ho lasciato a metà: troppo melenso per i miei gusti e tutti troppo belli.
All’inizio il libro di Simoni mi incuriosiva. Poi la lettura è diventata un po’ pesante. Gli ultimi capitoli invece sono incalzanti, con tanti colpi di scena uno dopo l’altro! Come andrà a finire? Maynard riuscirà a salvarsi dall’Inquisizione e a salvare il Lapis Exilii?
Da leggere, per chi ama i romanzi con una base storica.