“Tu pensi che ci sia una sola persona giusta per ognuno?”
“No, ma a volte scambiamo la persona che ci attrae per quella giusta”.
Questo scambio di battute è preso dal film “Se scappi ti sposo”. Lei, interpretata da Julia Roberts, pone la domanda. A rispondere è lui, personaggio di Richard Gere.
Allora come possiamo non cadere in errore? Come possiamo sapere che la persona che crediamo quella giusta non sia in realtà soltanto qualcuno che ci attrae? Quando magari qualche metro più in là è seduta una persona che potenzialmente è proprio quella giusta, solo che noi non l’abbiamo notata!
La soluzione è semplice: bisogna seguire il cuore usando un pizzico di cervello. Se la persona che abbiamo accanto ci fa soltanto piangere e disperare, se non riusciamo a fidarci, se sembra sempre di ripartire da capo e la storia non riesce a decollare mai… allora quella è soltanto una persona che ci attrae.
È inutile spendere tempo e fatica dietro a qualcuno che palesemente non è l’altra metà della mela. Se il cuore soffre, quello non è amore. Nessuno può vietarci di voler bene a quella persona ma averla come compagna di vita sarebbe inutile.
L’amore si riconosce. Quando l’infatuazione svanisce, l’amore resta, più reale che mai. O quando si conosce una persona e non se ne può più fare a meno, l’amore si palesa. Il pianto triste non è un sintomo d’amore, né lo è la sfiducia che porta alla gelosia. Ci si fida istintivamente della persona amata, che non permetterà di vederci soffrire.
“L’amore è un gioco di alchimie” dice una canzone di Dolcenera. Esattamente. Ma di alchimie positive, aggiungerei. Non credo che l’amore non dia peso alle bugie, come si ascolta nella canzone. Amore vuol dire amare ed è amore solo se nel rapporto ci sono rispetto e serenità. La sofferenza per me non è un sintomo dell’amore. Non capisco chi dice: “L’ho lasciato perché lo amo troppo, insieme proprio non potevamo stare”.
La persona giusta, non quella perfetta, è quella che ci dà serenità.