All’inizio non mi sembravano così tanto “da incubo” i racconti di Kelly Link contenuti nel libro “Piccoli mostri da incubo” (Newton Compton editori, 2010). Si tratta di racconti neri ma non troppo spaventosi, almeno per la maggior parte; adatti, ad esempio, a una merenda estiva con caffè macchiato e fette biscottate con mascarpone e cioccolata. Come ho fatto io… Ma potreste leggerli anche nelle sere autunnali accanto al caminetto acceso, sgranocchiando castagne arroste. Insomma, è una lettura appassionante, per molte pagine tranquilla, e solo in alcuni passi spaventosa.
Non la ritengo una lettura paragonabile a “Cari mostri” di Stefano Benni, libro che fa riflettere, sorridere e a tratti spaventa; non ha neanche niente a che vedere con i racconti di Edgar Allan Poe, inquietanti e neri. Non troveremo qui la scrittura scorrevole di Benni, né la suggestione e la tensione di Poe. “Piccoli mostri da incubo” non lascia insegnamenti, né fotografa la società contemporanea come fa Benni, né ci proietta in un universo cupo e inquietante come fa Poea. Sono racconti per ragazzi che vi faranno passare un pomeriggio diverso dal solito, in mondi popolati da maghi o insieme a una giovane donna risvegliata dalla tomba.
Molto coinvolgente “Magia per principianti”, racconto che ci porta nel mondo di una serie tv in cui i protagonisti non sanno di essere in una serie tv… La trama è strana e confusa e nonostante questo si resta con la curiosità di sapere cosa succederà fino alla fine… come in una serie tv!
“È semplice non scoprire le cose, se ti ci applichi abbastanza”.
Non farò spoiler, vi dico solo che spesso la trama è confusa e le storie sono assurde, inverosimili. Altre volte sembra si parli di fatti che potrebbero accadere anche in casa nostra, come nel racconto “Il gioco di Cenerentola”.
Personalmente, ho apprezzato molto “I maghi di Perfil”. Un mondo particolare, chissà che mondo è… E dei bambini al servizio dei maghi. Ma chi sono i maghi di Perfil?
La storia più spaventosa per me è stata “Il cappello dello Specialista”. Si sta sempre con il fiato sospeso e non vengono spiegate molte cose. Da dove viene quel cappello e perché è così tanto pericoloso? Da dove ha avuto origine tutto quel male e come si può sconfiggere?
Molto articolato è “La sentinella di Abal” e anche in questo caso siamo in un mondo che non conosciamo come reale. È la storia di una madre e di una figlia in viaggio, e di un segreto.
Ma vi assicuro che anche gli altri racconti non sono niente male.
Sembra che l’autrice non sia una sola ma diverse persone, perché ogni storia ha un suo stile, una sua ambientazione e una sua identità.
E poi la copertina è imbottita!