La vita sembra un gioco di ruoli. Ognuno deve recitare una parte o più parti insieme: sei figlio, moglie, madre, nonno, zio, nipote… Il punto è che alcuni ruoli non ce li scegliamo. Siamo figli e basta, zii e basta, nonni e basta. Ma spesso, forse troppo spesso, recitiamo volutamente e senza sentimento la parte della moglie o del marito. Le prove generali sono quando si impersona il ruolo della fidanzata o del fidanzato.
Bisogna essere felici quando si riceve l’anello e giocare agli innamorati, passando sopra a qualsiasi cosa ci farebbe aspettare e riflettere. Tutto questo per cosa? Soldi. Sicurezza economica. Sposare qualcuno con i soldi. E poi c’è il fatto di entrare così a far parte di una famiglia agiata e frequentare gente che veste firmato e crede che il mondo sia tutto lì, nella borsa della nuova collezione o nel cellulare di ultima generazione. Frequentando quel giro di persone, si acquisisce un certo “status” sociale. Sei “in”, sei dentro al gruppo di quelli che “contano”, o meglio di quelli che sono convinti di essere “qualcuno”. E passi sopra alla suocera invadente e criticona, alla cognata che ti vuole continuamente cambiare look, al tuo lui che fa commenti sulle altre davanti a te e ai suoi amici che non dicono mai niente di sensato. Però hai i soldi e quindi vivi bene, vivi tranquilla. Hai i soldi. Vivi bene. Vivi tranquilla? Hai i soldi. Vivi bene? Vivi tranquilla?
Succede. Si potrebbe pensare di no ma succede. Anche quando ci copriamo gli occhi per non vedere quello che abbiamo intorno. Però, prima o poi, la bolla di sapone scoppierà. Non si può fingere per sempre. Non ci si può sempre divertire per forza. Non si può vivere di sorrisi amari. E sarà soltanto rimettendo i piedi a terra e guardando le cose direttamente, non distorte dalla bolla di una vita agiata, che chi ha scelto la via facile dovrà confrontarsi con la realtà. A meno che non decida di soffiare di nuovo in un cerchio con acqua e sapone…