“Vendute!” di Zana Muhsen (Bestsellers Oscar Mondadori 1994) mi è stato prestato e non ho proprio saputo resistere: ho dovuto cominciare a leggerlo.
È la storia scritta in prima persona da una donna che racconta se stessa. Il libro è stato scritto insieme a Andrew Crofts.
Una storia scritta al presente e ambientata negli anni Ottanta ma che sembra di vivere momento dopo momento in diretta insieme alla protagonista, Zana. Rabbia e speranza dettano le giornate di Zana e inseguono anche il lettore. Lei e sua sorella, inglesi di Birmingham, sono state condotte con l’inganno nello Yemen con la scusa di una vacanza, e lì si ritrovano inspiegabilmente sposate. Così, comincia la loro nuova vita forzata. Non hanno libertà e si ritrovano con dei mariti che non solo non conoscono e non avevano mai visto prima, ma che mai avrebbero pensato di avere alla loro giovane età. E le ragazze non parlano una parola di arabo. Zana ha appena compiuto sedici anni e sua sorella ne ha 14.
Lavorano come schiave portando acqua dal pozzo e cucinando bruciandosi le dita, oltre a badare ai loro bambini e a volte a quelli dei loro parenti.
Queste due ragazze sono state vendute principalmente per un motivo: far avere la nazionalità inglese ai loro mariti yemeniti, visto che si erano sposati con due ragazze inglesi. Ma il matrimonio non era mai stato celebrato. Le ragazze non sapevano di essere sposate.
Gli anni passano e Zana non smette di sperare in una via d’uscita. Non vi dirò troppi particolari, né come finisce il libro. Vi anticipo solo che vi troverete in un garbuglio di governi, burocrazia e amore di madre. Una storia infinita.
Una storia straziante, che lascia un sasso nello stomaco.