Che meraviglia! Un libro fantastico, a misura di bambino ma che farebbe bene anche a molti adulti…
Roald Dahl mi era piaciuto con “Le streghe” ma “La fabbrica di cioccolato” (Salani 2006) è un piccolo capolavoro! Ho cominciato a leggerlo il 24 dicembre di notte e l’ho finito il giorno dopo. Volevo una favola da leggere per Natale e l’ho trovata.
La copertina riporta le foto Johnny Deep nel ruolo di Willy Wonka e i bambini che hanno recitato nel film “La fabbrica di cioccolato” del 2005. Avrei preferito una versione cartacea che non facesse riferimento a nessun film. Quello che mi interessava era il libro. Ma chissà quanta gente lo avrà acquistato solo dopo aver visto questo film… In ogni caso, meglio così: almeno hanno comprato un bel libro! Per quanto mi riguarda, ho trovato questo libro in una bancarella dell’usato per un Euro. E aspettavo il momento giusto per leggerlo: è stato come bere un bicchiere d’acqua. Un capitolo tira l’altro. I capitoli sono tutti brevi, ci sono anche dei disegni simpatici, nessuno si fa male e poi arriva il lieto fine! Il piccolo Charlie, un esempio per tutti i bambini, cambia le sorti della sua famiglia grazie a un colpo di fortuna e alla sua bontà ed educazione. Insegue un sogno: quello di visitare la fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. E alla fine addirittura la eredita! Ma il personaggio più affascinante è nonno Joe: un anziano addormentato dalla povertà e da una vita monotona che ritrova la voglia di vivere grazie all’avventura di visitare la fabbrica di cioccolato insieme al nipote.
L’autore, il “gigante” Roald Dahl, ha dimostrato di avere non solo un’infinita fantasia, inventando una incredibile fabbrica di cioccolato e dolci di ogni tipo, ma ha anche voluto insegnare tante cose ai più piccoli, divertendoli. Cosa ci insegna in questo libro? Quattro semplici cose:
1. L’obesità infantile non va sottovalutata: attenzione! Un bambino in sovrappeso, al contrario di quanto a volte si è portati a pensare, non è un bambino in salute.
2. Non è un bene masticare continuamente la gomma americana e non è un bello spettacolo da vedere.
3. Ogni genitore vorrebbe dare tutto al proprio figlio ma dire sempre di sì a un bambino e viziarlo non è certo un bene.
4. Quanti bambini stanno sempre davanti al televisore? Penso troppi. E nel libro ci si chiede: ma come si faceva in passato? C’erano i libri e si usava la fantasia. E allora togliamo i televisori e mettiamoci i libri! Non che guardare la tv sia completamente sbagliato ma, si sa, “il troppo stroppia”…
Leggete questo libro ai più piccoli e insegnate loro l’amore per la lettura!