Sono venuta a conoscenza di questo libro per puro caso, se il caso esiste. Stavo scorrendo la home di Facebook e tra le notizie ho trovato un concorso indetto sul social da Garzanti Libri. Partendo dal libro “La rivoluzione d’amore”, uscito a maggio 2017, si chiedeva di esprimere il proprio gesto d’amore quotidiano. Io l’ho espresso così: “Ascoltare con il cuore è il mio gesto d’amore quotidiano”. E sono risultata una dei tre vincitori del contest. Pochi giorni dopo ho ricevuto la maglietta e il braccialetto ispirati al libro. Però non me ne potevo andare in giro con una maglietta a maniche corte e un bracciale di gomma che parlavano di un libro che non conoscevo… E così ho deciso di conoscerlo. E non ho conosciuto soltanto il contenuto di un libro ma indirettamente una marea di persone che gira attorno a un piccolo grande uomo: Jacopo, detto Papo. A scrivere questo libro è stato il suo papà, Andrea, che si è visto portare via uno dei suoi più grandi tesori da una malattia al cuore. Gli altri due tesori sono la figlia Carlotta, detta Totta, e la mamma Nicoletta. Tutti insieme sono la Famiglia Vaniglia: già, persone semplici e intelligenti che hanno vissuto dieci meravigliosi anni insieme, finché il loro cucciolo, che da sempre combatteva il suo mostro, li ha la lasciati all’improvviso. Poteva succedere. Lo sapevano. Ma nessuno sarebbe mai pronto per questo.
Così, suo padre ha cominciato a scrivere il libro che nessuno vorrebbe mai scrivere: le lettere al suo bambino di là dall’infinito. Ogni sera. Per parlare con il suo migliore amico.
Ad ogni pagina sembra di esserci e di vivere insieme a questa famiglia i viaggi, i momenti divertenti, le scaramucce, i momenti difficili, come anche di ascoltare le loro voci, soprattutto quella di Jacopo, mentre fanno battute e chiacchierano.
Difficile fare una recensione di questo libro. Impossibile. Perché questo non è un libro ma un pezzo di cuore. Non è fantasia, è la vita vera. È amore.
La indosserò quella maglietta. Lo porterò quel braccialetto. Per ricordare un bambino speciale, che suo padre definisce un supereroe per aver lottato coraggiosamente per tutta la vita. Lo ricorderò per aver vissuto appieno ogni giorno da persona normale ma consapevole dei suoi limiti, non da malato; e con la spensieratezza, la spontaneità e la curiosità che solo un bambino può avere, ma che tutti dovremmo ritrovare a qualsiasi età.
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