Pensieri su… “La ragazza nel giardino del tè”


“La ragazza nel giardino del tè” di Janet MacLeod Trotter (in uscita il 6 aprile 2017) è stata una gradita sorpresa per il “Club dei lettori” di Newton Compton editori. Come sapete preferisco i thriller ma stavolta ho ricevuto a sorpresa un romanzo storico. Una storia d’amore che si svolge tra gli anni Trenta e la prima guerra mondiale tra l’India e l’Inghilterra.

Bella la copertina arancione e verde acqua: colori tenui che mi hanno ricordato l’India.

Più che ai personaggi mi sono affezionata ai luoghi: l’India, in particolare Simla e le sue montagne e Belgoree con le piantagioni di tè. Newcastle e Cullercoats, nella fredda Inghilterra, mi davano la sensazione di voler tornare presto in India. Nonostante il caldo, le scimmie dispettose, le malattie e le zanzare, la voglia di India si sente forte nel libro: la necessità di mangiare e bere piatti tipici indiani inesistenti in Inghilterra, la curiosità di incontrare popolazioni indigene che vivono separate dal resto del mondo con le loro tradizioni e la loro lingua, la meraviglia di avere davanti agli occhi donne vestite con sahri dai colori sgargianti.

— Qualcosa sulla trama —

La protagonista è la bella Adela, giovane con ambizioni da attrice che vive in India. A scuola scopre subito cosa vuol dire essere discriminata a causa delle sue origini non solo inglesi ma in part indiane. E questo è razzismo. Le compagne di scuola, capitanate dalla bionda e inglese Nina, le voltano tutte le spalle e la prendono in giro, isolandola e trattandola dall’alto in basso. E questo è bullismo. Adela scappa da scuola, esasperata. Scappa nella piantagione di tè dei genitori, aiutata dal giovane Sam. E lì inizia quella che diventerà la loro storia d’amore.

Comincia così il periodo che Adela vivrà a Simla, alle pendici dell’Himalaya, in un’altra scuola. E lì vicino ritroverà per caso Sam. Adela reciterà e andrà a scuola, finché arriverà a sorpresa Nina a rubarle la scena e ad allontanare il resto della troupe, rivelando le origini indiane della protagonista. Ma Adela aveva già altre ambizioni: sposare un principe indiano, Sanjay, che recitava con lei. Anche se lui non la vedeva esattamente allo stesso modo. 

L’ultima volta che Adela vede Sam, è quando l’uomo salva una ragazza dalla lite tra lo zio che voleva venderla e l’uomo che non voleva più comprarla. Adela, vedendo la scena, rinuncia a Sam; e lui, vedendola con Sanjay, diventa geloso.

I due si separano e Adela vive un momento terribile della sua vita: la morte del padre. E non vi svelo i particolari. Aggiungo soltanto che la presenza di Sanjay ha portato solo difficoltà e tragedie nella vita di Adela. Finita la scuola, la ragazza torna in Inghilterra. Lì vivono alcuni parenti e amiche di sua madre, che l’ha allontanata dopo la morte del padre.

In Inghilterra Adela vivrà il periodo più triste e oscuro della sua vita. Ritrova in Inghilterra la madre di Sam, che lo ha abbandonato da piccolo, e vorrebbe farli riavvicinare. Ma le cose non sono come sembrano…

Poi Adela comincia ad esibirsi per i soldati in Inghilterra con l’Ensa e ritrova dei vecchi amici. Con loro accetta lo stesso incarico da svolgere in India. Rivedrà sua madre e suo fratello. Intanto percorre l’India con la compagnia di cui fa parte, ritrovando altre persone che hanno fatto parte del suo passato. Ma dov’è Sam? E cosa prova per lei? 

Il colpo di scena finale dovete leggerlo, ho detto anche troppo.

Mi chiedo solo: ma Adela e Sam non potevano parlarsi chiaro da subito? Troppo facile, eh?

Il finale sembra positivo ma è incerto. E Adela nella vita ha un nuovo scopo che non è più recitare…

Una storia appassionante è mai scontata che ripercorre parte della storia dell’India, dalla ricerca dell’indipendenza alla seconda guerra mondiale. Uno stile leggero e tranquillo che affronta passo dopo passo drammi e momenti felici di una giovane donna e di due Paesi: l’India e l’Inghilterra. I capitoli che ho apprezzato di più sono quelli della vita di Adela a Simla. Sembra di esserci. Un romanzo che non annoia mai. La vita di Adela è piena di imprevisti, drammi e momenti di grande gioia. Ci si affeziona a questa giovane piena di voglia di vivere, ambizione e forza interiore. E ci si affeziona anche all’India: un Paese in cerca dell’indipendenza.

Della stessa autrice, due precedenti libri che non ho letto e raccontano nel dettaglio la storia di alcuni dei personaggi negli anni precedenti: “La figlia del mercante di tè” e “La promessa sposa del mercante di tè”. Qualcosa mi dice che questa storia avrà un seguito…