L’infotrattenimento di Barbara D’Urso


Barbara D’Urso non è una giornalista. Questo direi che lo sanno già tutti. È che la polemica ogni tanto torna su. Molti pensano che, non essendo una giornalista, non potrebbe condurre “Domenica Live” o la trasmissione quotidiana “Pomeriggio Cinque”. Polemica sterile? Invidia? O sarebbe meglio se prendesse il tesserino? Anche in questo caso: basta che se ne parli, è tutta pubblicità.

In ogni caso, ho letto su diversi quotidiani on line che il Gip del Tribunale di Monza avrebbe recentemente rigettato e archiviato per infondatezza l’accusa alla D’Urso di “esercizio abusivo della professione giornalistica”, presentata contro di lei dal presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino.

Barbara D’Urso, simpatica o antipatica che possa risultare, incolla allo schermo un vasto pubblico. “Siamo sotto testata giornalistica” ripete spesso a Pomeriggio Cinque la D’Urso, che svolge il ruolo di conduttrice e non di direttore o comunque di giornalista all’interno del programma. Infatti, si avvale della collaborazione di numerosi giornalisti che sul posto raccolgono informazioni e fanno interviste registrate e in diretta.

Il punto a cui vorrei arrivare però è un altro. I giornalisti solitamente si chiamano tra loro per nome e si danno del tu, mentre si rivolgono agli intervistati sempre con il lei. Barbara D’Urso fa esattamente il contrario: è vero che dà del tu ai suoi collaboratori giornalisti ma li chiama sempre per cognome, mentre dà del tu agli intervistati. In pratica, fa esattamente il contrario di quello che fa un giornalista. Secondo me potrebbe essere un modo implicito per dire: “Non sono una giornalista e non voglio sembrarlo, sono una conduttrice”.

Altro punto: nel suo caso si è parlato di “infotainment”, termine che non avevo mai sentito prima e che mette insieme l’informazione e l’intrattenimento. Un altro termine inglese. Ma non potremmo dirlo in italiano? Che so, con un neologismo tipo “infotrattenimento”?