Pensieri su… “Giallo di mezzanotte”

È il terzo libro (dopo ”Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” e “Delitto con inganno”) che leggo con protagonista l’ispettore Marzio Santoni, che non mi è particolarmente simpatico, ma l’ambientazione da favola mescolata con efferati omicidi funziona. “Giallo di mezzanotte” (Newton Compton editori, uscito a marzo 2018) di Franco Matteucci mi ha riportata a Valdiluce, un luogo fiabesco dove avvengono omicidi che Lupo Bianco (soprannome dell’ispettore) riesce puntualmente a risolvere. Stavolta non avevo l’edizione cartacea ma quella in Pdf.

Non vedevo l’ora di ritrovare gli animaletti che vivono in casa dell’ispettore Santoni: riccio Arturo, topo Mignolino, il pipistrello Puppy (che adoro!), le formiche nel formicaio dentro la teca di vetro (che prevedono il tempo) e ora, anticipazione, anche l’intelligentissimo cane Romeo!

E tra gli animali stavolta compare anche il Daü, creatura che appartiene davvero alle credenze popolari e che vive in montagna. Si tratta di una sorta di capriolo con le zampe più corte da un lato e che per questo può andare in una sola direzione.

Al centro della vicenda c’è proprio la caccia al Daü, animale innocuo che non va ucciso ma catturato infilandolo dentro un sacco. Madrina dell’evento, che ovviamente avrà luogo a Valdiluce, è Diana Caselli, star della televisione. Ma la donna ha intenzione di partecipare solo per incontrare il suo amante. A guastarle la festa ci saranno il fidanzato e altre presenze… e purtroppo, neanche a dirlo, la caccia terminerà nel sangue…

Anche in questa avventura, come in “Delitto con inganno”, c’è il sesso di mezzo, più che nelle precedenti storie.

Stavolta, però, l’assassino lascerà delle tracce, deciso a farsi prendere…

L’omicidio cruento (che non descriverò per non rovinare la lettura) e la ricerca del colpevole sono accompagnati da momenti magici. Ad esempio, quando Santoni ricorda l’origine del suo soprannome, dovuta a quando da bambino sopravvisse per tre giorni da solo in montagna in mezzo alla neve, ed è ancora consapevole che a salvargli la vita furono gli gnomi della foresta.

I libri di Matteucci, e questo in particolare, sono a metà tra favola, commedia (come quando Santoni parla delle “vedette” di Valdiluce che sanno tutto di tutti) e giallo.

Tutto si risolve in poco tempo. Il delitto avviene in una notte di luna nera, durante la caccia al Daü. E a Santoni sembra anche di vederlo un Daü, ma in quel momento è troppo preso dall’indagine…

Pensieri su… “Delitto con inganno”


Non posso che ringraziare Newton Compton editori per l’invio di “Delitto con inganno” di Franco Matteucci, nell’ambito del “Club dei lettori”. Questo thriller è uscito il 23 febbraio 2017.

Terzo libro sulle avventure dell’ispettore Marzio Santoni, detto Lupo Bianco. Come nel precedente “Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” siamo a Valdiluce, una terra montana tra magia e realtà, con paesaggi incantati e tanta neve! Praticamente il paradiso!

Puppy è tornato! Il pipistrello che nel precedente “Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” era scappato nel bosco, è tornato e sta bene! Lo dico per tutti quelli che, come me, si erano preoccupati…

Si potevano evitare errori come “un’altro”, “almeno che” e “aereonautica”, e qualche errore di battitura. Ci sono delle imprecisioni linguistiche. Ma alcune descrizioni sono quasi poesia, come quando Santoni si ritrova sul fiume e vede la neve cadere leggera dai rami degli alberi, e gli sembra di stare in una palla di neve. Sono immagini che restano nel cuore.

In questa avventura, la seconda che ho letto, c’è una lunga prima parte del libro in cui Marzio Santoni adolescente è innamorato di una bellissima ragazza di nome Clara. La montagna, l’estate, il bagno nei fiumi dall’acqua fresca, i mirtilli: un posto meraviglioso in cui vivere. All’improvviso però Clara scompare e Lupo Bianco comincia a voler investigare sull’episodio, finendo addirittura per essere accusato lui stesso di aver fatto del male a Clara. C’è poi una seconda parte in cui Santoni, ormai adulto, si ritrova a fare i conti con quel lontano passato con cui ha ancora un conto in sospeso. Protagonista sarà anche il monte Sassone con lo strano vento che a volte ci passa in mezzo e inaspettatamente travolge tutto. Cosa nasconde questo gigante al suo interno? La vicenda si rivela più intricata del previsto. Ma Santoni non si dà per vinto e punta alla verità. Anche se stavolta sarà una mezza verità, perché uno dei personaggi della storia non troverà identità ma svelerá qualcosa di sé proprio nell’ultima pagina. E quindi mi chiedo: tornerà nel prossimo libro, come ha fatto Puppy, per rivelare chi è?

La storia mescola con sapienza efferati delitti e i simpatici animaletti dell’ispettore, momenti divertenti a operazioni di polizia, la magia della montagna alle azione umane più basse. Dolce e salato. Bianco e nero. Una parte stempera l’altra per un giallo dal sapore agrodolce. 

Pensieri su… “Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco”

 Un giallo avvincente, intrigante, il ritmo è cadenzato come per una camminata in montagna. Infatti è tra Valdiluce e Valnera che si svolge l’indagine dell’ispettore Marzio Santoni contenuta nel libro “Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” di Franco Matteucci (Newton Compton Editori). In libreria dal 17 marzo 2016.

Visto che si tratta di una femmina di orso, forse nel titolo si sarebbe dovuto scrivere “dell’orsa uccisa”.

Si poteva evitare l’errore ripetuto “almeno che” invece di “a meno che”. “Tutti avevano con sé” è errato, si dice “tutti avevano con loro”, e anche in seguito vengono confusi “sé” e “loro”. Quelli degli animali non sono “cadaveri” ma “carcasse”. “Ah, saperlo”, invece di “a saperlo”. Qualche errore di battitura.

L’odore delle pagine è ottimo: leggermente pungente, come se racchiudesse una punta di limone.

Di seguito, qualche anticipazione sulla trama.

L’inizio è di una tristezza infinita: un’orsa viene trovata avvelenata in un bosco e a poca distanza sono morti per la stessa causa anche i suoi tre cuccioli. L’ispettore Marzio Santoni, detto Lupo Bianco, indaga.

Incredibile! Gli orsi scrivono! Lasciano messaggi sui tronchi per indicare, ad esempio, pericoli o presenza di cibo. Gli animali non smettono mai di stupirci!

L’ispettore Santoni ha l’abitudine di cenare con un bicchiere di latte caldo insieme a pane, burro e marmellata di mirtilli. A me ha fatto venire fame! E così, nel corso della lettura, ho fatto una merenda ispirata alla cena di Lupo Bianco: tisana al miele, limone e zenzero, accompagnata da fette biscottate spalmate di burro e crema di marroni! Finora solo Dickens e “Lo Hobbit” di Tolkien mi avevano fatto venire fame.

I nomi dei luoghi sembrano quelli di una favola; sono teneri e ispirati all persona che li porta i nomignoli che gli abitanti di Valdiluce si danno tra loro, come il boscaiolo detto “Gnomo” che è vestito come tale. 

La montagna è al centro di tutto: un luogo magico di notte e di giorno, soprattutto con la neve. Panorami mozzafiato, un lupo che compare all’improvviso e un albero gigantesco accanto a una magica fonte che si dice allunghi la vita.

E poi una inaspettata sorpresa: la dottoressa Guardì, una veterinaria, lascia a Lupo per qualche giorno il suo animale… Di che animale si tratta? Non ci penso proprio a rovinarvi la sorpresa! E sarà anche in buona compagnia, visto che di animali particolari ne tiene in casa alcuni anche l’ispettore Santoni. Però la dottoressa lo batte!

Intanto avvengono altre morti. Andando avanti nella lettura, la storia prende il via e il passo diventa più svelto: la curiosità impedisce di lasciare le pagine! Colpi di scena e indizi mi hanno incollata al libro.

Un piccolo universo montano che vive della magia della montagna, dei suoi odori, dei suoi sapori, è la montagna a scandire la vita di tutti… E saranno proprio gli elfi, involontariamente, ad aver scatenato tutto…