Pensieri su… “La sonata della vendetta”

“La sonata della vendetta” (Dark Zone, 2017) di Marika Bernard sembra più un lungo racconto che un romanzo breve. È un libro che non permette di staccare gli occhi dalla pagina, la fine di un capitolo termina con dei puntini di sospensione e il discorso riprende con altri puntini di sospensione nel capitolo successivo, ma dal punto di vista di un altro protagonista.

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Pensieri su… “I traditori”

“I traditori” (Astoria Edizioni 2018) di Tammy Cohen è un romanzo uscito proprio a ottobre 2018, che ho ricevuto in anteprima e semplicemente divorato. Come è stato per “La cattiva”, della stessa autrice.

Finito questo libro non avevo voglia di leggere nient’altro. Era come se volessi continuare quella stessa storia, perché il finale lascia veramente con gli occhi sgranati! Non guardate l’indice prima della lettura, potrebbe svelarvi il finale.

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Pensieri su… “La modista”

“La modista” (Garzanti 2008) di Andrea Vitali è un libro che mi è capitato per caso: stava per essere buttato ma sono arrivata in tempo!

Una miriade di personaggi si muove a Bellano, a cominciare dai militari della piccola caserma dei carabinieri (che ne conta solo tre). Poi c’è la bella modista, sfortunata in amore, che spera in un buon matrimonio per fare la signora. Non poteva mancare il giornalista del paese, ricco di famiglia e che lavora per divertimento, che vive con l’anziana madre, una cuoca è una cameriera. Tre ladruncoli di zona, il sindaco, i dipendenti comunali, le sorelle farmaciste, il parroco.

Elencati uno dopo l’altro sembra di non poterli ricordare ma la stesura di questo libro, che li introduce pian piano uno, permette di imparare a conoscerli senza mai confonderli.

Un romanzo corale che intreccia le vite di tutti, anche quelle esistenze che fino alla pagina prima sembrava non avessero nulla in comune…

Non esiste una vera e propria trama. Si parte da un furto in comune, che sembra quasi un pretesto per cominciare a far intrecciare le vite di tutti: il maresciallo Accadi invaghito della modista Anna Montani, il sindaco che non si decide a far aggiustare i bagni della caserma, i ladri e le loro avventure… E poi via, verso un intreccio di vite e situazioni che si incastrano alla perfezione. Mentre la vita scorre con accadimenti sempre nuovi, fraintendimenti e bugie.

Simpatico il punto in cui ci si chiede se dei fatti del paese ne sappiano di più i carabinieri o i giornalisti.

I capitoli sono brevi e si leggono in maniera molto scorrevole. Il libro è ricco di dialoghi, che spesso si alternano a frasi dal discorso indiretto. Poi riprendono le virgolette.

C’è anche un articolo scritto dal giornalista del paese, un articolo che oggi non si scriverebbe più così. L’autore sembra dare giudizi propri e metterci la sua opinione. Un pezzo lontano dall’oggettività, pur descrivendo i fatti. Oggi non si scriverebbe più così.

“La fine dell’estate (1992-2015)” in eBook!

È appena uscita la versione eBook per il mercato mondiale del mio romanzo breve “La fine dell’estate (1992-2015)”, edito da LFA Publisher, a soli euro 2,49.

La versione per eReader è uscita proprio ora che l’estate sta finendo, esattamente nel periodo in cui è ambientato il libro.

Un romanzo breve con protagonista un’adulta che ripensa a un’estate del 1992 sul litorale romano, quando era una ragazzina e assisteva alle vicende di alcuni adolescenti, tra i quali sua sorella. Il lettore entrerà nel mondo dei ragazzi, parallelo e troppo spesso sconosciuto agli adulti.

Non mancheranno i pettegolezzi estivi, la vita tra la spiaggia e le serate con gli amici. E la vita di tutti i giorni che aspetta dietro l’angolo dell’ultimo giorno di agosto. Ed ecco riaffiorare i pensieri della ragazzina di tanti anni prima nei ricordi della donna che scrive questa sorta di diario. Il racconto di un’epoca in cui le notizie fluivano senza social network, senza internet e senza cellulari. E per chiamare gli amici si andava sotto casa e si suonava al citofono.

Un romanzo per i ragazzi e per gli adulti, con brevi passaggi di una presente estate trascorsa dalla protagonista a San Vito Lo Capo, in Sicilia.

Ma ovunque si passino i mesi più caldi dell’anno, arriva sempre inesorabile la fine dell’estate, che lascia, a volte per la vita, il sapore dei ricordi estivi.

Il libro può essere scaricato in versione eBook dal link https://www.bookrepublic.it/book/9788833430669-la-fine-dellestate-1992-2015/

www.lfaeditorenapoli.it

Buona lettura! ⛱

Pensieri su… “Blood & breakfast”

“Blood & breakfast” (Ensemble collana Échos 2014) di Riccardo De Torrebruna è un libro che ho letteralmente divorato! Si legge in poco tempo, è scorrevole e intrigante. Un thriller che comincia in sordina e poi svela quello che probabilmente il lettore aveva già intuito…

All’inizio sembra la storia semplice di un universitario fuori corso, Carl, che poco convintamente studia medicina. Poi un giorno la svolta inattesa: riceve in eredità il casale che era appartenuto a sua nonna e in cui aveva vissuto da bambino.

All’inizio mi piaceva la figura di questo giovane che capisce che lo studio non fa per lui e decide di buttarsi anima e corpo in un nuovo progetto: ristrutturare quel Casale. Per poi magari venderlo oppure… perché non affittare la camera al piano di sopra? Ancora ce l’ho impressa nella mente con il letto a baldacchino, la grande finestra da cui entra la luce e il bagno che non versa proprio in ottime condizioni.

E così comincia la nuova attività di questo giovane che dà l’impressione di dover protetto: solo, alle prime armi, con una triste storia familiare alle spalle.

Poi comincia a fare dei sogni strani… sogni che confinano con la realtà… Fino all’ultima scena, terribile, che mi ha allontanata definitivamente dal protagonista e mi ha lasciata senza parole.

Fate attenzione ai personaggi: il giovane Carl, l’assessore comunale e il venditore ambulante. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Chi vuole approfittarsi di chi? Chi potrebbe fare del male a chi? Niente si può dare per scontato.

Un libro scritto bene, senza troppi fronzoli ma con i giusti dettagli, spesso al confine con la poesia. Mi è piaciuta la frase: “Nel suo cuore si era insinuato un sentimento vecchio di secoli, eppure capace di rinnovarsi: la speranza”.

Qualche piccolo appunto:

⁃ pag. 53 “gli ripugna”: lo ripugna.

⁃ pag. 48 “spugnetta rigida”: forse spugnetta ruvida?

⁃ pag. 68 “mondezza”: immondizia.

⁃ pag. 81 “due barattoli di aranciata”: due lattine.

⁃ pag. 161 “carogne” ma in questo caso si tratta di cadaveri, visto che sono esseri umani; le carogne o carcasse sono quelle animali.

Una lettura veloce in cui mi sono chiesta ad ogni pagina e ad ogni capitolo cosa sarebbe successo dopo. E di cose ne accadono davvero tante…

Breve spoiler ——->

Mi sono affezionata troppo al cane Django! Fedele al suo nuovo padrone fino alla fine! Nonostante tutto lui ama Carl e lo difende, perché lui gli ha dato una casa e da mangiare. In qualche modo lo ha accolto quando, ritrovatosi anche lui da solo, il mondo esterno lo aveva rifiutato. Una scodinzolata di vita! E alla fine si è meritato un posto in cui si sarebbero presi cura di lui in maniera adeguata: per me è stato un sospiro di sollievo!

Pensieri su… “Giallo di mezzanotte”

È il terzo libro (dopo ”Lo strano caso dell’orso ucciso nel bosco” e “Delitto con inganno”) che leggo con protagonista l’ispettore Marzio Santoni, che non mi è particolarmente simpatico, ma l’ambientazione da favola mescolata con efferati omicidi funziona. “Giallo di mezzanotte” (Newton Compton editori, uscito a marzo 2018) di Franco Matteucci mi ha riportata a Valdiluce, un luogo fiabesco dove avvengono omicidi che Lupo Bianco (soprannome dell’ispettore) riesce puntualmente a risolvere. Stavolta non avevo l’edizione cartacea ma quella in Pdf.

Non vedevo l’ora di ritrovare gli animaletti che vivono in casa dell’ispettore Santoni: riccio Arturo, topo Mignolino, il pipistrello Puppy (che adoro!), le formiche nel formicaio dentro la teca di vetro (che prevedono il tempo) e ora, anticipazione, anche l’intelligentissimo cane Romeo!

E tra gli animali stavolta compare anche il Daü, creatura che appartiene davvero alle credenze popolari e che vive in montagna. Si tratta di una sorta di capriolo con le zampe più corte da un lato e che per questo può andare in una sola direzione.

Al centro della vicenda c’è proprio la caccia al Daü, animale innocuo che non va ucciso ma catturato infilandolo dentro un sacco. Madrina dell’evento, che ovviamente avrà luogo a Valdiluce, è Diana Caselli, star della televisione. Ma la donna ha intenzione di partecipare solo per incontrare il suo amante. A guastarle la festa ci saranno il fidanzato e altre presenze… e purtroppo, neanche a dirlo, la caccia terminerà nel sangue…

Anche in questa avventura, come in “Delitto con inganno”, c’è il sesso di mezzo, più che nelle precedenti storie.

Stavolta, però, l’assassino lascerà delle tracce, deciso a farsi prendere…

L’omicidio cruento (che non descriverò per non rovinare la lettura) e la ricerca del colpevole sono accompagnati da momenti magici. Ad esempio, quando Santoni ricorda l’origine del suo soprannome, dovuta a quando da bambino sopravvisse per tre giorni da solo in montagna in mezzo alla neve, ed è ancora consapevole che a salvargli la vita furono gli gnomi della foresta.

I libri di Matteucci, e questo in particolare, sono a metà tra favola, commedia (come quando Santoni parla delle “vedette” di Valdiluce che sanno tutto di tutti) e giallo.

Tutto si risolve in poco tempo. Il delitto avviene in una notte di luna nera, durante la caccia al Daü. E a Santoni sembra anche di vederlo un Daü, ma in quel momento è troppo preso dall’indagine…

Pensieri su… “La felicità arriva quando scegli di cambiare vita”

“La felicità arriva quando scegli di cambiare vita” (Garzanti, gennaio 2018) di Raphaëlle Giordano mi è arrivato in versione Pdf. Di solito preferisco il cartaceo ma questo libro mi ha fatto superare lo scoglio grazie alla sua scorrevolezza e all’interesse suscitato dai suoi argomenti. Grazie a Garzanti per l’invio! Ho scoperto così l’iper-arroganza maschile acuta.

Pensavo che questo fosse desse consigli e dispensasse teorie, invece è scritto sotto forma di romanzo e porta dunque degli esempi di comportamento attraverso i personaggi: ottima idea!

Romane, protagonista e creatrice a Parigi dell’Accademia del Sorriso, luogo in cui liberarsi dall’iper-arroganza maschile acuta, è dolce ma decisa. Durante l’ultimo corso che terrà succederanno tante cose… Tra i partecipanti c’è anche Maximilen, un uomo tanto arrogante quanto affascinante, che non ha nessuna intenzione di cambiare…

Piccolo spoiler: Julie è la sorella di Maximilien! Credevo fosse una delle sue fidanzate…

È un po’ come se anche il lettore seguisse questo corso e lavorasse su se stesso, perché in fondo siamo tutti un po’ malati di iper-arroganza maschile acuta…

Un momento interessante riguarda l’acqua: inviamole pensieri positivi, non ci arrabbiamo, e i cristalli che la compongono saranno più belli. E noi siamo fatti per la maggior parte di acqua!

Si parla poi del potere misconosciuto della gentilezza e della benevolenza. Già.

Prima di tutto bisogna prendersi cura di se stessi. Questo concetto mi ha ricordato che in uno degli episodi della serie televisiva su Poirot con David Suchet, il protagonista dice a Hastings: “Mai lasciarsi andare”. Dopo essersi presi cura di se stessi ci si può occupare di qualcun altro, anche di una pianta o un animale, e questo serve come antidoto per non ricadere nell’iper-arroganza. Si consiglia anche di coltivare la propria auto affermazione: più si ha fiducia in se stessi, meno l’iper-arroganza può colpire.

Affinare l’intelligenza emotiva è come avere un settimo senso.

Ho scoperto il profondo significato delle famose tre scimmiette che si coprono rispettivamente occhi, bocca e orecchie: “Non guardare ciò che è contrario al bene; non ascoltare ciò che è contrario al bene; non dire ciò che è contrario al bene; non fare nulla che sia contrario al bene”.

Gli smartphone ci lasciano in perenne connessione e in un perenne stato di vigilanza. Stiamo sempre ad aspettare qualcosa. Da una parte è positivo poter contattare sempre tutti ma dall’altro è piuttosto stressante…

“L’adulto insegna al bambino a non temere la notte e il bambino insegna all’adulto a non temere il giorno”.

Nella storia che si svolge tra un insegnamento e l’altro poteva mancare il colpo di scena finale!

Alla fine del libro c’è un piccolo vademecum anti-arroganza.

Una lettura che fa ridere, sorridere e riflettere su se stessi.

Pensieri su… “La ragazza scomparsa”

“La ragazza scomparsa”, thriller uscito ad agosto 2017, mi è stato inviato per il “Club dei lettori” della Newton Compton. È il nuovo lavoro di Angela Marson e della stessa autrice ho apprezzato “Il gioco del male”. Una lettura scorrevole, avvincente e veloce che a piccoli passi conduce il lettore, indizio dopo indizio, ricerca dopo ricerca, verso la conclusione di un caso. La protagonista è sempre lei: la detective Kim Stone. Stavolta sono scomparse due bambine e altre due erano sparite circa un anno prima: delle due precedenti bambine solo una è tornata a casa. Ma i due casi sono collegati? A indagare è il detective Stone che si muoverà verso la verità affiancata dalla sua squadra. Bellissima l’amicizia tra Kim e Bryant: nonostante sia un suo sottoposto, non ha mai paura di dirle apertamente quando sbaglia. E, da amico, la aiuta anche quando lei non vorrebbe o non crede di averne bisogno. Ci saranno anche altre figure a supportare il lavoro di Kim e cercare di risolvere il caso. E uno di loro, che ha in qualche modo legato con la protagonista, non escluderei che possa ricomparire nel prossimo libro, o almeno ci spero… Chissà…

Un romanzo interessante anche per i vari spunti che offre quando si cerca di fare un identikit dei rapitori. Quanti sono?

Uno dei due rapitori è un ex militare che risente dell’esperienza vissuta in guerra. Per poter affrontare il nemico e non mostrare quella pietà che potrebbe costargli la vita in guerra, gli è stato insegnato a odiare. Ma l’uomo ha rispiegato questo odio nella vita reale, come potrebbe accadere ai soldati quando tornano alla vita di tutti i giorni e gli si dice che quell’odio era sbagliato. Questo concetto è spiegato molto bene a pag. 216 e pag. 217. È una teoria interessante e credo, purtroppo, in alcuni casi vera.

Una domanda: ma perché i giornalisti sono sempre figure negative nei romanzi? Tracy Frost insegue la notizia a ogni costo, anche se questo significa mettere a rischio la vita di due bambine, visto che è stato imposto il silenzio stampa… La giornalista si ferma ma poi minaccia di scrivere comunque il suo articolo. È una figura che all’inizio del libro appare negativa (perché con un articolo avrebbe svelato che un ragazzo appartenente a una gang non era morto e qualcuno è andato a ucciderlo), poi sembra riabilitarsi, ma alla fine insegue sempre la notizia, costi quel che costi. Ma perché i giornalisti vengono sempre visti così male?

Nei ringraziamenti, a pag. 379, l’autrice spiega da dove è partito tutto: dal modo in cui gli eventi possono influenzare il nostro comportamento. Come ci comportiamo davanti a un evento inaspettato e se ci ritroviamo fortemente sotto pressione? Da qui l’idea di cominciare dal più forte istinto di protezione: quello verso i bambini. Una tema delicato per una trama trattata con altrettanta delicatezza e senza lasciare l’amaro in bocca.