I must confess: I am a bookaholic. La parola giusta è in lingua inglese: bookaholic. Insomma, sono una drogata di libri. Ho sempre un libro nella borsa (a volte anche due), ne leggo sempre più di uno alla volta (attualmente una decina e, se ve lo state chiedendo, sì, me li ricordo e non li confondo) e compro sempre troppo libri. Ma non è colpa mia, non sono io a trovare i libri, sono loro che trovano me!
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Pensieri su… “La psichiatra”
Fara Noir
Ero molto curiosa di partecipare alla prima edizione di “Fara Noir”, festival letterario dedicato al genere noir, che si è svolto il 20 e 21 agosto scorsi a Fara in Sabina, in provincia di Rieti.
Pensieri su… “Una stanza piena di gente”
Un libro che mi ha incuriosita appena ne ho sentito parlare. “Una stanza piena di gente” di Daniel Keyes (Nord, 2009) racconta la storia vera di Billy Milligan, un uomo con 24 personalità.
Pensieri su… “Circe”
“Circe” (Marsilio Editori, 2021) di Madeline Miller, è una storia che tiene compagnia in ogni pagina e svela piano piano un personaggio che tutti conoscono in maniera superficiale: Circe. In genere si ricorda Circe per la parte della sua vita che si intreccia con quella di Odisseo o, se preferite, Ulisse. Esistono però un prima e un dopo, una nascita, un esilio e tanti altri momenti di vita durati centinaia di anni.
Pensieri su… “L’utilità dell’inutile”
“L’utilità dell’inutile” di Nuccio Ordine (Bompiani 2020) è un libro che mi ha colpita appena l’ho visto per caso in libreria. Sono entrata e l’ho notato in un angolino speciale tra i volumi di filosofia. Alla fine di questo libro è stato aggiunto anche un interessante saggio di Abraham Flexner.
Perché studiare per il gusto di farlo? Appunto per il gusto di farlo. Questo ci insegna quanto sia importante la ricerca, sia nel campo scientifico che in quello umanistico. Senza la ricerca scientifica fine a se stessa non ci sarebbero state alcune grandi scoperte. Gli studi umanistici, invece, aprono la mente e permettono ai popoli di aprire la mente, pensare, scegliere e conoscersi. È attraverso la consapevolezza di chi siamo che possiamo vivere come esseri umani in un mondo libero e civilizzato.
Un libro scorrevole e ricco di riferimenti, citazioni, particolari relativi a svariati autori delle epoche più disparate. È interessante vedere come ci sia stato chi si è battuto contro l’utilitarismo. Un libro che, a mio avviso, dovrebbero leggere soprattutto gli studenti, mi riferisco soprattutto a quelli della scuola secondaria di secondo grado. Se qualcuno di loro avesse dubbi sull’importanza dell’istruzione, sul perché stia studiando i classici o la letteratura, qui potrebbe trovare delle risposte. Risposte date nei secoli da illustri nomi.
Vorrei aggiungere qualche mia breve riflessione. Oggi tutto è subordinato ai soldi, al ritorno economico, anche l’istruzione. Si studia per imparare un mestiere e guadagnare. Nel film “Il ragazzo della porta accanto”, con Jennifer Lopez, la protagonista parla a cena con un uomo per un appuntamento combinato. Lei insegna lettere antiche a scuola e l’uomo le chiede perché i ragazzi dovrebbero studiare i classici al giorno d’oggi. Secondo lui, dovrebbero semplicemente imparare un mestiere. Lei gli fa presente il fatto che non si dovrebbe diventare avidi. Si alza da tavola e fa per andarsene; poi ci ripensa, si volta e gli dice: “J.K. Rowling. Miliardaria. Ha studiato i classici”. Io credo però che il punto non sia neanche davvero questo. Il punto è che studiare i classici non ha bisogno di nessuna giustificazione.
Leggere questo libro non poteva non farmi pensare al film “L’attimo fuggente”, con Robin Williams. Inutile dirlo, è uno dei miei film preferiti e lo considero personalmente un capolavoro. Consiglio di rivederlo ogni tanto, in particolare la scena in cui il Professor Keating spiega ai suoi studenti perché studiare letteratura e poesia. La risposta è semplice, perché siamo membri della razza umana. Ed esorta i suoi studenti dicendo: carpe diem. Un consiglio proveniente dall’antichità e sempre attuale.
Pensieri su… “Ikigai – Il metodo giapponese”
Copertina di raso di colore rosa e disegni di fiori di ciliegio. Questa edizione di “Ikigai – Il metodo giapponese – Trovare il senso della vita per essere felici” di Bettina Lemke (Giunti, 2021) è una piccola chicca. Comunque, ne esiste anche una versione economica a copertina morbida.
Pensieri su… “Il maialino di Natale”
Grande prova della bravura di J.K. Rowling.”Il maialino di Natale” (Salani 2021) di J.K. Rowling è uno dei primi libri che ho letto in questo 2022. Avevo paura di restare delusa dopo la meravigliosa saga di “La maledizione dell’erede” e “L’Ickabog”, temevo che “Il maialino di Natale” si rivelasse una storia scritta tanto per scrivere. Ma non è stato così. Belle le illustrazioni in bianco e nero di Jim Field.
Pensieri su… “Wabi sabi”
L’approccio wabi sabi può aiutarci a vivere la nostra esistenza in maniera più semplice e profonda. Si tratta di accettare la vita nella sua imperfezione. Cercavo un libro che mi ispirasse e che mi aiutasse a superare un momento in cui la mia vita appare profondamente imperfetta. E ho trovato il libro “Wabi Sabi” (Giunti 2019).
La vita non è perfetta, noi non siamo perfetti. Ed è difficile accettare i propri errori e tutte le piccole e grandi cose che non vanno come vorremmo. Questo non significa essere conformisti e arrendersi. Vuol dire piuttosto avere ben presente il contesto in cui stiamo vivendo e l’atteggiamento che stiamo assumendo. Possiamo sempre cambiare le cose, cambiare contesto, cambiare atteggiamento; trovare la motivazione che ci spinge ad agire per la nostra vita.
Non possiamo fare tutto. Non siamo certamente in grado di fare qualsiasi cosa, ognuno di noi ha i propri limiti. Questo non vuol dire non mettersi in gioco e non provare. Personalmente, ho sempre creduto che dovremmo provare sempre ad essere più di quello che siamo e a superare i nostri limiti. Essere un essere umano è una grande cosa. Abbiamo dei limiti, ovviamente, ma anche tante potenzialità.
Ho apprezzato molto l’idea che il prezzo da pagare per il privilegio di essere se stessi non è mai troppo alto.
Inoltre, bisogna recepire il messaggio delle cose che ci accadono. Magari non lo si comprende subito, ma vale la pena cercarlo e trovarlo.
È interessante il capitolo che parla dei rapporti sociali asimmetrici. Questa parte del libro mette in guardia dai limiti che non dovremmo mai oltrepassare, quelli del rispetto e della dignità lese; e dal fatto che potremmo incontrare degli individui nocivi verso i quali è necessario ricalibrare le nostre aspettative.
L’autore parla direttamente al lettore, come se fosse lì vicino. Molto carino il fatto che l’autore fornisca la propria e-mail, sempre nell’ottica di un rapporto diretto con i suoi lettori.
Alla fine del libro è necessario ricominciare da capo, o almeno rileggere i punti salienti di questo libro, per fare il punto e utilizzare gli insegnamenti ricevuti nella vita di tutti i giorni.
Pensieri su… “Il peso dei segreti”
Un libro preso senza pensarci troppo, che si è rivelato una bellissima sorpresa. È “Il peso dei segreti” (Universale Economica Feltrinelli, 2021) di Aki Shimazaki. Si tratta in realtà di cinque libri che formano un’unica grande storia che riguarda diverse generazioni di più famiglie: “Tsubaki” (1999), “Hamaguri” (2000), “Tsubame” (2001), “Wasurenagusa” (2003) e “Hotaru” (2004).