Il Sorpresario della Moka!


Eccolo qui: il Sorpresario della Moka vinto con il concorso fotografico Libragosto 2016! Il concorso è stato organizzato dalla pagina Facebook “La moka letteraria”. Ringrazio tanto Laura Padoan, mente e cuore di questa bella pagina, che ha confezionato il premio!

Ed ecco la mia foto che ha vinto il concorso!

Ieri sono tornata a casa e il pacco era lì sul tavolo!

Curiosissima, l’ho aperto! Dentro c’erano:

– Un pacchetto di caffè in polvere, miscela classica, per la moka;

– Due bicchieri di coccio bianchi a forma di bicchieri di plastica;

– Una striscia di fiori di plastica rosa;

– Pezzi di stoffa blu a fiori;

– Una lettera scritta a mano: una rarità di questi tempi;

– Una copia del libro “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh (Garzanti 2016)!

Che dire? Una sorpresona!


Grazie a tutti quelli che hanno votato la mia foto! E grazie a “La moka letteraria”!

Pensieri su… “Questa cosa bizzarra che si chiama amore”

Che dire? Una storia toccante, vera, delicata, “Questa cosa bizzarra che si chiama amore” (Astoria Edizioni 2016) di Elke Heidenreich e Bernd Schroeder. Ringrazio ancora Astoria Edizioni per avermi inviato questo libro che mi incuriosiva!

È un volumetto piccolino ma rende molto; a copertina morbida, rossa e lucida. 

Marito e moglie: Lore e Harry. Germania. Una coppia di sessantottini che ha vissuto nel rifiuto della borghesia e si è sempre schierata con l’estrema sinistra. Hanno un rapporto conflittuale con la Chiesa. Ideologie, stereotipi, ma alla fine ciò che conta sono le persone, è quello che c’è in fondo. Lei è una bibliotecaria a un passo dalla pensione; lui, pensionato, lavorava in un’industria e ha una grande passione per il suo giardino. Fanno dei lunghi battibecchi sulla possibilità di partecipare  o meno al terzo matrimonio della figlia Gloria. Lui non vorrebbe andarci, la moglie pensa sia un dovere di entrambi.

Nei capitoli si alternano una volta i pensieri di Lore e un dialogo tra i due, una volta i pensieri di Harry e un nuovo dialogo tra loro. Non mi sarei mai stancata di sentirli discutere o chiacchierare. Il loro rapporto negli anni ha subìto molti mutamenti, ci sono stati momenti difficili e periodi tutti rosa. La loro unica figlia, lasciata sempre libera di fare qualsiasi tipo di scelta, sposa un uomo benestante, assicurando un futuro anche alla loro nipotina Laura. Anche lei una ragazza difficile, come sua madre. E così si ritrovano loro due, Lore e Harry, con i loro segreti, le gioie e le preoccupazioni, e il loro reciproco amore, sopravvissuto a quasi quarant’anni di vita insieme. Due persone con i loro pregi e difetti, che hanno fatto i loro sbagli ma anche del loro meglio nella vita; hanno i loro rimpianti e hanno avuto le loro soddisfazioni. Due personaggi molto realistici, quasi reali. Mi sembra di averli conosciuti davvero.

Qualche imprecisione nella traduzione italiana ma nel complesso un libro scorrevole e breve, che appassiona e si legge in un attimo. Qualche espressione colorita e qualche parolaccia che ci si poteva risparmiare.

L’odore di questo libro è delicato, tenue, quasi antico ma in un volumetto appena stampato: lo adoro! Era in perfetta simbiosi con la storia. Più volte mi sono fermata ad annusare…

Non vi anticipo il finale, che mi ha lasciata con una piccola spina di tristezza. Una storia ben raccontata, semplice, in cui chiunque potrebbe ritrovarsi qua e là. Una storia d’amore; amore semplice, quotidiano, fatto di convivenza e piccole cose. Non quello che dura un’estate o si affievolisce dopo qualche anno di matrimonio: una storia d’amore durata quarant’anni.

Le “Amicizie magiche” di Silvia Brindisi

Curiosando per le vie di Facebook mi sono imbattuta in una bella paginetta: “Amicizie magiche”. Il nome mi incuriosiva e ho scoperto che “Amicizie magiche” (Gruppo Albatros Il Filo 2015) è un libro per bambini scritto da Silvia Brindisi, 36enne nata e cresciuta a Roma ma metà pisana e metà salernitana, al suo debutto come scrittrice per bambini. Mi sono incuriosita e l’ho contattata. È una ragazza diretta e gentile. E così abbiamo fatto una chiacchierata…

Chi è Silvia Brindisi?

Silvia Brindisi è una donna solare, dolce, testarda, sincera sempre, nel bene e nel male, che non accetta le ingiustizie e non sopporta le persone ipocrite. Amo la sua città e vivere la vita con semplicità, al meglio con tutte le sue emozioni, con i miei amici e la mia famiglia.

Cosa fai nella vita?

Sono educatrice professionale di comunità. Ho lavorato in diversi settori del sociale (malati psichiatrici, minori in difficoltà, tossicodipendenti liberi e non) ed ora lavoro con i minori disabili a scuola.

Come ti definiresti in cinque parole?

Ribelle, sognatrice, profonda, sensibile e combattiva.

“Amicizie magiche” è il tuo primo libro per bambini. Come mai hai deciso di scrivere per i più piccoli?

Lavorando sia in passato che tuttora con i minori, mi ha sempre colpita il loro mondo, la loro semplicità e fragilità, ma anche il fatto che parlano senza filtri e col cuore. Molto ha contribuito anche l’idea di voler vedere questa società per i più piccoli migliore, con più cose belle, perché si meritano di vivere in serenità, in qualsiasi posto del mondo. Nessun bambino dovrebbe mai soffrire.

Da cosa hai tratto ispirazione?

Non ho avuta un’ispirazioe precisa, ho soltanto voluto scrivere le favole usando come esempi cose quotidiane per tutti rendendole più vere, emozionanti e significative per i piccoli.

Quanto tempo hai impiegato per scrivere “Amicizie Magiche”?

“Amicizie magiche” l’ho scritto in due serate, di getto e ne sono stata davvero contenta. Mi sono stupita molto anche io, visto che è il primo libro per bambini che scrivo.

Dove e quando scrivi?

Di solito scrivo la sera, quando sono a casa.

Scrivi a mano o al computer?

Scrivo al computer, però delle volte è successo che mentre ero in giro mi venissero in mente delle idee o avessi un’ispirazione e ho riportato tutto sul mio quaderno, così da non perdere le mie idee per poi riportarle sul pc, una volta a casa. Il mio quaderno è il mio compagno di viaggio, dove annoto ogni cosa per me importante per un eventuale libro.

Chi si è occupato delle illustrazioni?

Allora, delle illustrazioni se ne è occupata la casa editrice, ma sono state pubblicate solo dopo che le avevo viste e che ho dato conferma che mi piacevano.

Precedentemente avevi partecipato alla stesura di un altro libro, di tutt’altro genere… Ce ne puoi parlare?

Sì, te ne parlo con piacere: ho scritto un saggio di carattere scientifico all’interno del libro “Prevenzione e qualità della vita. Il ruolo degli educatori nel lavoro con i minori”. In modo semplice e chiaro ho voluto parlare del mio lavoro, di quanto sia importante il ruolo dell’educatore professionale in varie realtà, dalle più semplici alle più difficili. All’interno di quel saggio parlo dell’importanza dell’educatore nel lavoro con i tossicodipendenti, raccontando anche cose delicate sulla tossicodipendenza. Amo da sempre il mio lavoro e dove sono arrivata, sempre con pazienza, tenacia, sacrifici. I momenti difficili non sono mancati, visto che il sociale non viene spesso aiutato ad affermarsi. È un settore molto importante, visto che aiuta e tutela le persone più in difficoltà e non dovrebbero mai esserci tagli o riduzioni, anzi deve essere rinforzato e aiutato sempre più, per il bene di tutti. Non ho mai avuto rimpianti, ti permette di vedere realtà delicate ma ti fa anche crescere molto sia a livello umano che professionale. Mi spiace solo che non viene data molta importanza a questa figura, o se ne parla poco.

Hai in programma altri amici di carta?

Si ho scritto già altri libri, sia per bambini che per adulti. Spero di riuscire a pubblicarli tutti, infatti sto cercando una casa editrice che possa essere interessata ai miei lavori.

Grazie mille per questa bella chiacchierata! E in bocca al lupo per il futuro!

Saluto con simpatia tutti i lettori e un saluto a te che mi hai dato questa bella possibilità. Spero che leggeranno ai loro piccoli figli e/o nipoti il mio libro, che piaccia e che venga conosciuto sempre più, perché è importante leggere sin da piccoli e ancora di più condividere la lettura con i genitori e continuare negli anni. Mi raccomando, non smettete mai di credere nei vostri sogni, e in voi stessi. Non perdete mai di vista la voglia di realizzarli, nonostante le difficoltà.

Tre motivi per aspettare settembre…

Mancherà pure ancora un mese ma io sto già aspettando settembre! Sì, perché questo settembre 2016 porterà dei bei regali e non solo a me, anche a voi! Per la precisione si tratta di tre interessanti novità. Ve le elenco:

1) Il 22 settembre uscirà il film “Bridget Jones’s Baby” per la regia di Sharon Maguire. Renée Zellweger vestirà di nuovo i panni di Bridget Jones in questo terzo capitolo che la vede protagonista. Stavolta, insieme a Colin Firth che interpreta Mark Darcy, ci sarà Patrick Dempsey nelle vesti di Jack Qwant. Ho visto i primi due film e non posso certo perdermi il terzo!

2) Come ormai saprete, il 24 settembre arriverà in Italia “Harry Potter e la maledizione dell’erede” (Salani Editore), basato su una storia originale di J.K. Rowling, John Tiffany e Jack Thorne. Si tratterebbe del testo del nuovo spettacolo teatrale di Jack Thorne, che vede per la prima volta una delle storie di Harry Potter a teatro. Da leggere assolutamente!

3) A settembre uscirà il mio quarto libro per bambini! O almeno, salvo imprevisti, l’uscita è prevista a settembre. Anche se non so ancora di preciso quando. Il titolo è “Filastrocche delle streghe su principi, principesse, re e regine del Regno delle Quadrobambole” e l’editore è EdiGiò. Come suggerisce il titolo, si tratta di una serie di filastrocche con disegni da colorare.

E mentre settembre si avvicina, godetevi l’estate!

Pensieri su… “Spino”

Che dire! Un libro troppo troppo troppo carino! “Spino” (Camelozampa 2016), scritto e illustrato da Ilaria Guarducci, è assolutamente da leggere! Credo proprio che questa storia piacerà ai bambini e farà anche sorridere gli adulti!

Quando ha suonato il postino e ho visto il pacchetto con il timbro dell’editore Camelozampa, mi sono ritrovata a dire ad alta voce: “È Spino!”. Grazie ancora a Camelozampa per questo atteso e gradito regalo!

Spino è un animale non meglio identificato (forse un riccio o un istrice) tutto ricoperto di aculei. Il suo aspetto minaccioso lo spinge ad essere cattivo, è anche andato a una scuola per cattivi! Ma poi un giorno, Spino comincia a perdere le sue spine… Cambieranno anche il suo carattere ombroso e la sua indole malvagia? Ma Spino è davvero cattivo o è solo convinto di esserlo?

Che dire: lo adoro! Amo i libri per bambini e questo è semplice, diretto e dà un insegnamento positivo ai più piccoli: noi siamo chi vogliamo essere, non quello che gli altri si aspettano che siamo. Mi sono affezionata a Spino! I disegni sono anche questi semplici, divertenti, non troppo definiti e molto d’effetto.

Mi sembra già di sentire la voce dei bambini alla fine del libro: “Lo rileggiamo?”, “Guardiamo le figure?”.

E l’odore del libro! Che odore! Quel profumo forte e intenso di pagine colorate! Mmmmmmh!

Un piccolo tesoro a copertina rigida da leggere e rileggere.

Pensieri su… “Vendute!”

“Vendute!” di Zana Muhsen (Bestsellers Oscar Mondadori 1994) mi è stato prestato e non ho proprio saputo resistere: ho dovuto cominciare a leggerlo. 

È la storia scritta in prima persona da una donna che racconta se stessa. Il libro è stato scritto insieme a Andrew Crofts. 

Una storia scritta al presente e ambientata negli anni Ottanta ma che sembra di vivere momento dopo momento in diretta insieme alla protagonista, Zana. Rabbia e speranza dettano le giornate di Zana e inseguono anche il lettore. Lei e sua sorella, inglesi di Birmingham, sono state condotte con l’inganno nello Yemen con la scusa di una vacanza, e lì si ritrovano inspiegabilmente sposate. Così, comincia la loro nuova vita forzata. Non hanno libertà e si ritrovano con dei mariti che non solo non conoscono e non avevano mai visto prima, ma che mai avrebbero pensato di avere alla loro giovane età. E le ragazze non parlano una parola di arabo. Zana ha appena compiuto sedici anni e sua sorella ne ha 14.

Lavorano come schiave portando acqua dal pozzo e cucinando bruciandosi le dita, oltre a badare ai loro bambini e a volte a quelli dei loro parenti. 

Queste due ragazze sono state vendute principalmente per un motivo: far avere la nazionalità inglese ai loro mariti yemeniti, visto che si erano sposati con due ragazze inglesi. Ma il matrimonio non era mai stato celebrato. Le ragazze non sapevano di essere sposate.

Gli anni passano e Zana non smette di sperare in una via d’uscita. Non vi dirò troppi particolari, né come finisce il libro. Vi anticipo solo che vi troverete in un garbuglio di governi, burocrazia e amore di madre. Una storia infinita.

Una storia straziante, che lascia un sasso nello stomaco.

Pensieri su… “Una dolce carezza”

“Vediamo solo quello che vogliamo vedere, ed è questa la ragione dei nostri errori”.

“Una dolce carezza” (Neri Pozza Editore 2016) di William Boyd è un gentile omaggio di Neri Pozza Editore. 

Il romanzo è scritto nella forma di un’autobiografia che racconta del passato, alternata al presente contenuto in un diario. La protagonista è la fotografa Amory Clay, nata nel 1908. Tra l’Inghilterra, la Scozia, Berlino, New York e Parigi, il Messico e il Vietnam, Amory racconta della sua incredibile vita, segnata da ben due guerre mondiali e dalla guerra in Vietnam. Durante la prima guerra mondiale era solo una ragazzina.

Ho associato l’odore di queste pagine a quello delle pagine del fumetto “Topolino”. Si somigliano.

Un libro dalla copertina morbida e il profumo antico, ogni parola sa di acqua di colonia e luccica di brillantina. Un romanzo inaspettato. Non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine. Un romanzo storico, un romanzo d’amore.

“Non bisogna lasciare che le esperienze sgradevoli ci rimangano dentro, gettando un’ombra su ogni momento della nostra esistenza”.

Un viaggio tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, passando per quella in Vietnam, attraverso le foto e gli amori della fotografa Amory Clay. Le foto sembrano reali, quelle davvero scattate da lei, così come i suoi ricordi. Un romanzo che non sembra fantasia ma una storia vera. Ho cercato Amory Clay su Google, sperando fosse realmente esistita ma non è così; o forse in qualche modo è vera nel cuore dei lettori, un personaggio incredibilmente realistico che ha vissuto momenti veri della storia del mondo. Lei come tutti gli altri personaggi sono vividi, ben tratteggiati, sembra di conoscerli indipendentemente dalle foto in bianco e nero che compaiono nel libro, dandogli quel qualcosa di realistico in più. Quel qualcosa che resta comunque un in più, perché i personaggi, la storia e gli ambienti sono tanto reali da sembrare di averci vissuto.

Una vita avventurosa quella di Amory, fatta di alti e bassi, di momenti tragici e immensa felicità, di continue sorprese. La seguiamo nell’arco di tutta la sua vita. Ma non voglio darvi i particolari per non rovinarvi le sorprese che troverete disseminate nei momenti più inaspettati. Le sue decisioni repentine, le volte in cui la vita che faceva è cambiata suo malgrado.

Un libro che consiglio di leggere. 

Pensieri su… “Piccoli mostri da incubo”

All’inizio non mi sembravano così tanto “da incubo” i racconti di Kelly Link contenuti nel libro “Piccoli mostri da incubo” (Newton Compton editori, 2010). Si tratta di racconti neri ma non troppo spaventosi, almeno per la maggior parte; adatti, ad esempio, a una merenda estiva con caffè macchiato e fette biscottate con mascarpone e cioccolata. Come ho fatto io… Ma potreste leggerli anche nelle sere autunnali accanto al caminetto acceso, sgranocchiando castagne arroste. Insomma, è una lettura appassionante, per molte pagine tranquilla, e solo in alcuni passi spaventosa.

Non la ritengo una lettura paragonabile a “Cari mostri” di Stefano Benni, libro che fa riflettere, sorridere e a tratti spaventa; non ha neanche niente a che vedere con i racconti di Edgar Allan Poe, inquietanti e neri. Non troveremo qui la scrittura scorrevole di Benni, né la suggestione e la tensione di Poe. “Piccoli mostri da incubo” non lascia insegnamenti, né fotografa la società contemporanea come fa Benni, né ci proietta in un universo cupo e inquietante come fa Poea. Sono racconti per ragazzi che vi faranno passare un pomeriggio diverso dal solito, in mondi popolati da maghi o insieme a una giovane donna risvegliata dalla tomba. 

Molto coinvolgente “Magia per principianti”, racconto che ci porta nel mondo di una serie tv in cui i protagonisti non sanno di essere in una serie tv… La trama è strana e confusa e nonostante questo si resta con la curiosità di sapere cosa succederà fino alla fine… come in una serie tv!

“È semplice non scoprire le cose, se ti ci applichi abbastanza”.

Non farò spoiler, vi dico solo che spesso la trama è confusa e le storie sono assurde, inverosimili. Altre volte sembra si parli di fatti che potrebbero accadere anche in casa nostra, come nel racconto “Il gioco di Cenerentola”.

Personalmente, ho apprezzato molto “I maghi di Perfil”. Un mondo particolare, chissà che mondo è… E dei bambini al servizio dei maghi. Ma chi sono i maghi di Perfil?

La storia più spaventosa per me è stata “Il cappello dello Specialista”. Si sta sempre con il fiato sospeso e non vengono spiegate molte cose. Da dove viene quel cappello e perché è così tanto pericoloso? Da dove ha avuto origine tutto quel male e come si può sconfiggere?

Molto articolato è “La sentinella di Abal” e anche in questo caso siamo in un mondo che non conosciamo come reale. È la storia di una madre e di una figlia in viaggio, e di un segreto.

Ma vi assicuro che anche gli altri racconti non sono niente male.

Sembra che l’autrice non sia una sola ma diverse persone, perché ogni storia ha un suo stile, una sua ambientazione e una sua identità.

E poi la copertina è imbottita!