Torta pere e cioccolato

Ricevo, sempre dal Ratatouille romano che mi manda le ricette! 🙂

Difficoltà: bassa.

Ingredienti:
Pere sbucciate tagliate in pezzoni
250 gr di cioccolato fondente tagliato a scaglie non troppo piccole
3 uova
Zucchero 250 gr
Burro 170 gr
Farina 300 gr
Un bicchiere di latte
Una bustina di lievito
Un cucchiaio di liquore all’anice

Preparazione:
Sbattere le uova senza montarle. Amalgamarle con lo zucchero.
Aggiungere mischiando il burro, fuso a bagnomaria.
Aggiungere mischiando la farina, il bicchiere di latte e il lievito.
Mescolare finché il composto sarà liscio e omogeneo.
Aggiungere le pere e il cioccolato a scaglie.
Incorporare bene il tutto delicatamente.
Foderare una tortiera con la carta da forno e versare l’impasto.
Infornare a 180° per circa 45 minuti.
A cottura ultimata, si può cospargere la torta di zucchero a velo. In alternativa, prima di infornare si possono sistemare sopra come decorazione delle pere tagliate in pezzi insieme a scaglie di cioccolato.

Nota:
Si possono sostituire le pere con altra frutta di stagione. La fantasia suggerirà gustose varianti!

Fichi da latte

Stavolta il nostro Ratatouille romano parla di una ricetta tradizionale! 🙂 La foto che vedete qui sotto mostra i fichi in una variante in padella e una frittata di fichi.

Non tutti posseggono un terreno con una o più piante di fico. Certamente più di qualcuno avrà un parente, un amico o un conoscente che potrebbe gentilmente procurare anche una minima quantità di questo frutto meraviglioso, in qualche modo.
I puristi certamente saranno perplessi nel leggere questa semplice ricetta; tuttavia nella tradizione popolare è ben conosciuta ma non tramandata adeguatamente se non a voce e ormai quasi dimenticata.
Un suo recupero, oltre che tecnicamente doveroso, è gastronomicamente appagante.
Il difficile di questa ricetta è… procurarsi dei fichi appena spuntati dalla pianta, di conseguenza prematuri e piccolissimi. Il tempo di raccolta sarà perciò da metà agosto ai primi di settembre, a seconda delle zone e dei microclimi. Va ricordato che esistono delle varietà di pianta che fruttificano anche da metà marzo in poi… ma questa è un’altra storia.
La ricetta è molto semplice, solo arricchita di una variante che nulla toglie alla “sacralità” della tradizione, ma apporta un tocco di dolce freschezza al gusto particolare di questo piatto.

Ingredienti per 4 persone:

25/30 fichi appena spuntati, piccolissimi
4 uova fresche
1 spicchio di aglio
½ cipolla rossa o un porro di media grandezza
½ bicchiere di olio extravergine di oliva
Qualche foglia di prezzemolo
Sale q.b.
1 cucchiaio di miele

Crema di carote

Come promesso, ecco la crema di carote inventata dal Ratatouille romano che riempie questa rubrica di cucina! 🙂

Per 4 persone, difficoltà media superiore.

Ingredienti:
4 carote abbastanza grandi
2 cucchiai di mentuccia rustica (Nepetella)
2 cucchiaini rasi di sale
un filo d’olio e.v.o. d.o.c.

Preparazione:
Riempire a ¾ una pentola adeguata con acqua e portare a bollore.
Nel frattempo togliere la buccia esterna delle carote con un pelapatate e tagliarle a rondelline di circa mezzo centimetro di spessore.
Lavare le carote sotto acqua corrente.
Inoltre, lavare brevemente la mentuccia sotto l’acqua corrente, togliere dai gambi le foglie e sminuzzarle bene,con la classica mezzaluna, fino a farne quasi una poltiglia.
La mentuccia non deve essere confusa con la “menta romana”, “Menthapulegium”.
Nell’uso culinario la mentuccia si può adoperare per aromatizzare le olive da tavola (Sicilia), per la preparazione dei carciofi alla romana (Lazio), per condire i funghi (Toscana). Mentre la menta romana (di sapore più forte) in genere viene utilizzata per la preparazione dell’agnello e della trippa alla romana.
Quando l’acqua nella pentola inizierà a bollire, aggiungere le carote. Mantenere il bollore finché le carote inizieranno a intenerirsi.
A quel punto togliere subito le carote dalla pentola. Metterle in uno scolapasta e passarle sotto acqua corrente per fermarne la cottura.
Questo passaggio è molto importante! Non far “lessare” assolutamente le carote, altrimenti ne perderà il sapore e tutto sarà compromesso.
Mettere le carote in una ciotola capiente insieme alla mentuccia e tritare col pimer finché risulti una pasta densa e vellutata. Se le carote sono fresche non ci sarà bisogno di aggiustarne la consistenza.
Aggiungere ora i due cucchiaini di sale e l’olio.
Mescolare con un cucchiaio di legno delicatamente e lasciare riposare per circa un quarto d’ora.

Al palato avremo sensazioni di dolce e limone siciliano… Miracoli della natura!

Questa crema si può servire posta sopra dei crostini. È molto consigliato versare un po’ d’olio e.v.o. d.o.c. sopra i crostini prima di versarci la pasta!

Nei primi piatti a pasta corta come condimento, meglio abbinata a tagli grossolani di piccola dimensione di pomodori verdi crudi senza semetti.

Ottima anche come contorno semplice in secondi piatti a base di pesce o carne bianca.

Polpettine di noci

Ratatouille colpisce ancora! 🙂 Ecco un’altra sua personale ricetta: le polpettine di noci! Sono buonissime, specialmente con la crema di carote! A breve la ricetta anche della crema!

Per 3 persone, livello di difficoltà medio.

Ingredienti:
250 gr. di noci sgusciate
Farina q.b.
2 uova
Origano fresco un cucchiaio e mezzo
Mezza cipolla di media grandezza
2 pomodori verdi
Sale q.b.
Olio e.v.o. q.b.

Preparazione:
Non importa se le noci sono spellate o meno.
Con la mezzaluna sminuzzare grossolanamente le noci.
Metterle in una ciotola adeguata.
Sminuzzare le foglie di origano sempre con la mezzaluna e aggiungerle alle noci. Mescolare accuratamente.
Sbattere le uova senza montarle e aggiustare di sale.
Versare le uova sbattute nella ciotola con le noci e amalgamare il composto con una paletta di legno.
Se risulta troppo liquido, aggiungere farina fino ad ottenere una consistenza omogenea e densa, come fosse carne macinata.
Formare con le mani o con due cucchiai contrapposti delle polpettine con il composto appena fatto.
Infarinarle superficialmente.
In una padella versare un po’ di olio e soffriggere la mezza cipolla tagliata a listarelle, badando di non farle bruciacchiare, altrimenti per il giusto gusto… dovrete riprovare.
Inserire poi le polpettine nella padella. Si dovranno scottare in tutte le parti girandole spesso delicatamente.
Nel contempo sciacquare bene i pomodori sotto l’acqua corrente. Tagliarli a spicchi. Eliminare i semini.
Quando le polpette saranno scottate integralmente, aggiungere un po’ d’acqua, per non farle asciugare troppo. Va bene anche vino bianco frizzante! In questo caso far sfumare per qualche minuto.
Coprire con un coperchio la padella.
Dopo dieci minuti aggiungere gli spicchi di pomodoro. Aggiustare di sale solo i pomodori.
Continuare la cottura coperta per altri dieci minuti circa, rimestando di tanto in tanto.
Quando i pomodori inizieranno ad appassire, spegnere il fornello e lasciare così per altri cinque minuti.
Si può guarnire con del semplice purè di patate o di riso.
Servire tiepido.
E buon appetito!

Condimento di lenticchie per pasta

Nuova ricetta dal Ratatouille romano che spesso si diletta in cucina! 🙂

Preparato per quattro porzioni di pasta.

Ingredienti:
Lenticchie gr.200 (gr.50 a persona)
Acqua 1 lt. (1/2 litro ogni 100 grammi di lenticchie) iniziali
Menta romana Quattro cucchiai abbondanti di foglie tritate
Sale Mezzo cucchiaio scarso
Aglio Uno spicchio “ferito”
Olio E.v.o. Q.b.

Procedimento:
Se si usano lenticchie che hanno bisogno di ammollo, provvedere la sera prima.
In un passino capiente lavare sotto acqua corrente e scolare la lenticchia.
Versare l’acqua e la lenticchia in una casseruola adeguata.
Portare a bollo, aggiungere il sale e continuare a cuocere a fuoco moderato per circa 20 minuti. In ogni caso assaggiare la lenticchia che deve risultare “al dente” e assolutamente non stracotta. Se la lenticchia asciuga troppo, aggiungere acqua calda quanto basta.
Portare a bollo l’acqua per la pasta… e cercare di procedere in parallelo con la preparazione della lenticchia.
Nel frattempo tritare finemente le foglie a crudo di menta romana. Meglio se con un coltello di legno o di porcellana.
Imbiondire uno spicchio d’aglio in un pentolino con tre quarti di bicchiere di olio. Dopo aver spento il fornello, ricordare di togliere lo spicchio d’aglio!
Quando la lenticchia sarà cotta a dovere, versarla nel passino e scolarla bene sotto acqua fredda per fermare la cottura. In questo modo andrà via anche l’acqua di cottura con l’amarognolo della lenticchia che in questo caso non ci interessa.
Versare la lenticchia scolata nell’apposito contenitore di un miscelatore ad immersione, detto anche pimer. Versare nel contenitore due parti di olio e una parte di acqua finché, miscelando, l’impasto miscelato risulterà denso e vellutato. Non dovrà essere fluido, ma piuttosto denso. Vedere l’immagine.
Travasare il composto in un recipiente appropriato.
Aggiungere un poco per volta la menta romana, mescolando con una palettina che non sia metallica.
Quando la pasta sarà cotta, versarla nel suo contenitore di portata e aggiungere l’olio precedentemente profumato con l’aglio miscelando a dovere.
Ora si può versare nella pasta il composto di lenticchie, un poco per volta, incorporandolo delicatamente.
Servire ben caldo.

La pasta non è stata aggiunta nella lista degli ingredienti perché può essere scelta a piacere.
Una indicazione utile può essere preferire pasta corta (fusilli, rigatoni…).

Buon appetito!

Pajata

Ricevo dal Ratatouille che mi invia le ricette e pubblico! 🙂

LAVORAZIONE
Togliere il filo connettivo lungo il budello.
Tagliare il budello a pezzi di circa cm.20 facendo attenzione a non far fuoriuscire il latte all’interno.
Legare le estremità, sovrapponendole un po’, con spago da cucina, formando una ciambella.

COTTURA
Tritare quanto basta di sedano, carota e cipolla.
Soffriggere in un tegame per qualche minuto.
Aggiungere le “ciambelle” di pajata;
quanto basta di vino ( bianco se la cucina non prevede sugo di pomodoro, altrimenti rosso ).
Fare evaporare l’alcol.
Aggiungere l’eventuale passata e aggiustare di sale.
Fare cuocere fino alla formazione di un sughetto denso.
Nel tempo, se asciuga troppo, aggiungere vino (od anche acqua se non la si vuole caricare troppo, aggiustando un po’ di sale).

Dopo aver impiattato, se piace, aggiungere qualche presa di pecorino romano.

Risultati molto buoni sono stati raggiunti cucinando questa pietanza al forno, insieme a delle patate aromatizzate con il rosmarino.
Ed ancora in umido.
O, come più diffuso nelle campagne, alla brace.