La mattina, il primo settembre, il primo dell’anno

 La mattina, il primo settembre, il primo dell’anno. Tutti nuovi inizi, tutte spinte al cambiamento.

La mattina, quando siete lì a fare colazione e avete mille impegni oppure una giornata tutta per voi, non avete la sensazione che sia un nuovo inizio, che qualcosa potrebbe cambiare? Io sì.

E poi c’è settembre. Tutti a dieta per la prova costume ma, si sa, in vacanza si mangia sempre un po’ di più con la scusa che “siamo in ferie”, fuori dal tempo e dalla vita quotidiana. Così, non tanto la prova costume prima dell’estate ma il mese di settembre diventa quello della dieta, e non solo per raggiungere la giusta forma ma anche per riprendere un sano stile di vita quando si torna a lavoro. 

E poi c’è il primo dell’anno, che ci porta una carrellata di nuovi e buoni propositi! Ma quanti poi ne manterremo durante il corso dell’anno? I nuovi inizi sono sempre lì, però siamo noi che dobbiamo dare loro il giusto seguito. 

Ed eccomi qua, di mattina, con la mia tazzina di caffè, sulla vetta di un’immaginaria montagna dalla quale guardo l’anno che si sta già svolgendo minuto per minuto… E penso che alcune cose dovrebbero cambiare…

Allora, quali sono i vostri buoni propositi per l’anno nuovo? Non me lo dite: molti sono quelli dell’anno passato e degli anni ancora precedenti… 

Vediamone qualcuno dei più gettonati:

– segnarsi in palestra o in piscina

Lo sport fa sempre bene!

– andare a camminare o a correre

Quanti di voi vorrebbero farlo e non si decidono mai?

– leggere di più

Questa ce l’ho! Leggo già abbastanza. Non almeno una pagina a sera come consigliava una mia professoressa all’università però… a volte leggo il pomeriggio, a volte per niente, ma ci sono.

– mangiare più frutta e verdura

Ecco, questa è una cosa decisamente da fare.

– essere più gentile con il prossimo

Avete presente quelle giornate “no” in cui non sopportiamo niente e nessuno? Beh, come si dice, noi non sappiamo cosa stanno vivendo gli altri e quindi dovremmo avere più pazienza…

– pregare di più

Spesso sottovalutiamo il potere della preghiera ma pregare è un atto che non dovremmo mai coincide rare secondario.

– farsi rispettare

A volte la bontà e la pazienza vengono scambiate per stupidità: essere disponibili sì, farsi mettere i piedi in testa no. Non aggressivi ma risoluti.

Avete altri propositi per l’anno nuovo?

Intanto vi auguro un felice anno nuovo e un felice inizio di giornata! E se qualcuno dei vostri buoni propositi dovesse perdersi nei prossimi mesi, avrete come ciambella di salvataggio il primo settembre per riprendere in mano la situazione!

Un abbraccio!

Fine e inizio

Fine anno, tempo di bilanci e di progetti. Ed eccomi qui a chiedermi: “Com’è stato quest’anno?”. Il 2015 mi ha portato alti e bassi, com’è normale che sia. Ma mi ha riservato anche soddisfazioni e piacevoli sorprese.

Quest’anno devo dire che ho avuto occasione di terminare diversi progetti letterari. Primo fra tutti, la biografia “Quel Bergoglio, questo Francesco” alla quale ho collaborato come correttore di stile. Una bellissima esperienza che mi ha permesso di conoscere molto su Papa Francesco. 

Sono molto felice anche dell’uscita del libro “Viola su carta – Saggio sulla scrittura a mano e non solo” (Arduino Sacco Editore) con l’introduzione della grafologa Iride Conficoni, che non potrei non ringraziare per il suo prezioso contributo. Insieme a lei, devo ringraziare il grafologo Claudio Garibaldi, che ha commentato nel libro l’intervista per la Radio Vaticana che gli avevo fatto sulla “Campagna per il diritto di scrivere a mano”. E poi c’è Daniela Mennichelli, anche lei grafologa, che tanto ha apprezzato questo libro e con la quale ho tenuto una breve corrispondenza epistolare.

Quasi per caso ho partecipato al concorso nazionale indetto da Cultora con un mio racconto breve. Risultando tra i vincitori, il mio racconto è stato pubblicato nell’antologia “I racconti di Cultora Centro-Sud” (Historica Edizioni). Ho partecipato alla premiazione a Roma ed è stato davvero emozionante.

Sempre per caso mi è stato segnalato il concorso regionale “Questione di genere”, indetto dalla Biblioteca di Poggio Moiano e finanziato dalla Provincia di Rieti. Ho partecipato con un saggio giornalistico e sono risultata tra i vincitori. Bella la cerimonia di premiazione al teatro di Poggio Moiano, che prevedeva anche la lettura degli scritti vincitori, pubblicati in un’antologia che è conservata nella biblioteca del paese.

E poi devo ringraziare gli editori e tutte le scrittrici che mi hanno fatto avere le loro opere nel corso dell’anno: è stato un onore e un piacere recensire libri di autrici che hanno pubblicato con piccole case editrici o si sono autopubblicate. So quanto sia difficile farsi conoscere al grande pubblico e sono stata più che felice di ospitarle nel mio blog con recensioni e interviste. Ho ricevuto altri libri proprio in questi giorni ma non vi anticipo niente: sarà una sorpresa!

Vorrei ringraziare tutte le persone che seguono questo blog e anche chi mi conosce attraverso la pagina e il gruppo su Facebook “Le Quadrobambole”. Grazie per tutto l’affetto e l’interesse che mi avete dimostrato.

E spero che il prossimo anno sia per tutti ricco di libri e nuove letture!

Inedito non vuol dire cancellato dal web!

Incredibile ma vero! Sono ancora incredula anch’io. Una persona che mi aveva inviato spontaneamente un libro per farci una recensione, mi ha chiesto di eliminarla, perché vuole che il suo libro risulti inedito! Ebbene sì! Mi ha detto che vuole partecipare a un concorso con il suo libro, che però ha pubblicato in e-publishing con tanto di codice isbn! Afferma inoltre che gli organizzatori del concorso le hanno detto che se riesce a far sparire ogni traccia di quel libro dal web, allora si può iscrivere! Non so cosa ne pensiate voi ma per me è una truffa! E ho seri dubbi che le sia stato consigliato questo…

Ma partiamo dall’inizio. Questa persona mi ha mandato il suo e-book, che tuttora possiedo, e dopo la recensione avrebbe voluto addirittura un’intervista. Poi il messaggio di eliminare momentaneamente la mia recensione di quel libro! Momentaneamente! Perché dopo quel concorso per libri inediti, vorrebbe anche che io ripostassi la mia recensione! Sono senza parole.

Adesso sta chiedendo a tutti di togliere le recensioni del libro dal web. Ma nei motori di ricerca comprare ancora… Non solo: ho scritto un elenco di libri da consigliare a Natale nel mio blog su una testata online e lei ha chiesto che il suo libro venisse cancellato dalla lista!

Le ho consigliato di partecipare a concorsi per libri pubblicati, ce ne sono molti anche importanti. Ma ha detto che il concorso a cui vuole partecipare è un’occasione importante, solo che potrà dirmi di che concorso si tratta solo dopo che avrà inviato il suo libro! Ma scrivere qualcosa di veramente inedito, no?

Scusate i troppi punti esclamativi ma davvero sono stupita in modo negativo. Per cominciare, le ho tolto l’amicizia su Facebook. Ho lasciato alla testata on line la scelta di rimuovere o no il suo libro dall’elenco. Non sarebbe giusto cancellare la recensione dal mio blog ma non voglio più avere niente a che fare con questa persona. Nell’elenco dei sette libri che ho consigliato per Natale ora ne trovate solo sette. E non per un errore nel titolo del post ma perché il suo è stato cancellato. Definitivamente. Come definitivamente è stata cancellata dal mio blog.

Mi scuso con i lettori di questo blog se riusciranno a capire di quale libro si tratta e non lo troveranno più. Potrei andare fino in fondo e rifiutarmi categoricamente di cancellare la mia recensione. Ma a questo punto preferisco allontanarmi definitivamente da questa persona e da tutto quello che la riguarda. Lei ha anche invocato una sorta di solidarietá tra scrittori, chiedendomi di accontentarla. Ma io credo che qui si tratti solo di disonestà. Il libro in questione, pubblicato in self publishing, ha un codice isbn, è stato letto da diverse persone e ha ricevuto alcune recensioni sul web. Non si può in alcun modo considerare un inedito.

Spero che non mi capiti più un’esperienza del genere. Non mi era mai successo con nessuna delle persone che mi hanno inviato i loro scritti.

E per la prima volta non auguro a qualcuno che scrive buona fortuna.

L’Inizio di un Sogno

 Tante bancarelle di prodotti realizzati a mano mentre nell’aria risuonano canzoni natalizie. È il mercatino di Natale che si tiene l’8 dicembre a Poggio Mirteto (RI). Quest’anno vorrei segnalarvi le creazioni di una giovanissima: Michela Ciani, una ragazza che riesce a infondere un’anima alle sue bellissime creazioni. Guardate che meraviglia! Biscotti e dolci di ogni tipo! E sullo sfondo Alice e lo Stregatto! Troppo carino anche il gufetto! Mi sono innamorata di queste creazioni! C’era una borsa a forma di riccio e agende ricoperte con l’immagine di Brontolo o dei Minions!  Questo è il Babbo Natale che ho appeso all’albero di Natale a casa. È brava: non c’è altro da dire. 

Magari a Natale potremmo regalare qualcosa che venga da un mercatino dell’artigianato, dove si trovano persone che si mettono in gioco e creano piccole meraviglie con manualità e fantasia. Per quanto mi riguarda, ho apprezzato in maniera particolare le creazioni di Michela. La trovate su Facebook nella pagina “L’Inizio di un Sogno: le mie creazioni”. 

E buon Natale!

Perché un Francese? – Je suis Paris

Perché tra quelli che hanno compiuto gli attentati del 13 novembre c’era anche un cittadino francese?

Uno dei seminari che ho seguito quest’anno è diventato tristemente attuale. Era a febbraio di quest’anno, a Roma, con il titolo: “Siamo tutti Charlie? Libertà di stampa e dialogo fra culture dopo il 7 gennaio 2015”. Ci avevo già scritto un post ma riportando soltanto l’intervento di Eric Joszef, inviato di “Libération”. E dopo l’attacco terroristico nella sede del giornale satirico “Charlie Hebdo”, gli ultimi terribili eventi accaduti il 13 novembre scorso a Parigi e poi un ospite in un talk show che si chiede: “Ma com’è possibile che tra i terroristi che hanno compiuto questi attentati ci siano anche cittadini francesi a tutti gli effetti, nati e cresciuti in Francia?”. Così ho ripensato a quello che era stato detto proprio in quel seminario.

A tirare fuori l’argomento era stato Andrea Spreafico, dell’Università Roma Tre. Vi lascio di seguito gli appunti che avevo preso:

  • Disoccupazione di massa;
  • Risultati scolastici meno brillanti – scuole professionali, lavori che non faranno scalare la società – succede nelle periferie di Parigi – scuole meno qualificanti;
  • Aspettative frustrate;
  • Ghettizzazione a Parigi: solo immigrati e discendenti – Magreb e Africa subsahariana – chi abita lì è etichettato come pericoloso – discriminazione sul lavoro;
  • L’esclusione spaziale aumenta il sentimento di emarginazione;
  • Non hanno rappresentanza o sbocco politico ;
  • Non c’è un efficiente ascolto dei bisogni degli abitanti;
  • Non partecipano alle attività delle moschee frequentate dai genitori;
  • Non c’è un’unica comunità musulmana francese – frammentazione;
  • Giovani: aspettative standard da consumatori occidentali ma non riescono a realizzarle;
  • Carcere: detenuti musulmani in numero maggiore, lì incontri con altri radicalizzati;
  • Ruolo dell’Islam: cercare lì una forma di recupero o una forma di reazione, ma è l’Islam modellato su proprie esigenze;
  • Non tanto motivo ispiratore;
  • I riferimenti avrebbero potuto essere altri: ad esempio, in Sudamerica gang di strada e narcotraffico;
  • Odio verso la società che li ha emarginati;
  • Su siti jihadisti vengono proposte fama e ricchezza;
  • Si parla spesso di rigenerazione attraverso un ritorno nella terra storica.

Ora, non voglio assolutamente alludere al fatto che la Francia sia in parte causa di questi attentati, né giustificare in alcun modo il terrorismo; ma forse, per combatterlo, si potrebbe partire anche da qui.

Grazie dei libri!

 Grazie a tutti quelli che mi hanno inviato dei libri! Grazie a scrittori ed editori! Nel mio blog preferisco considerare le recensioni “pensieri su…” e le interviste “chiacchierate” in cui ci diamo del tu. A presto per nuove “chiacchierate” e “pensieri su”!