Quei cinque minuti di calma

Una giornata frenetica. Corri di qua, corri di là. E poi mi ritrovo in una sala d’attesa. Seduta accanto a me una suora vestita di bianco, non le ho chiesto a quale ordine appartenesse. È indiana, mi dice; la pelle ambrata e i capelli brizzolati. E comincia a parlare in italiano. Ha viaggiato molto, starà in Italia per qualche anno e poi chissà… Dei posti che ha visitato le è piaciuto molto il Messico. Lì mangiano molte cose che si trovano anche in India e cibo piccante, come si usa in India. Ma, soprattutto, in Messico non c’è fretta. Dal suo punto di vista, il Messico è il Paese in netta contrapposizione all’Italia, dove tutti vanno sempre di corsa e non si possono perdere nemmeno cinque minuti! E chi ci rimette è il nostro fegato, diceva. Cinque minuti prima, cinque minuti dopo: non sempre fanno davvero la differenza. Forse dovremmo rallentare un po’. Prenderci quei cinque minuti che ci permettano di respirare. Quella suora diceva che stiamo sempre a correre per qualsiasi cosa, sempre lavoro, lavoro e poi? Cosa ci rimane? Ci rimettiamo in salute. Non l’avevo mai vista così. E mi sono trovata d’accordo con lei. Anche io stavo andando di fretta, già a pensare a cosa avrei dovuto fare dopo. Ma rischiavo di perdermi il momento: quel momento ferma e seduta, senza pensieri, ad ascoltare le sue parole. La vita passa, non si ferma mai, ma sta a noi darle il giusto ritmo. A volte dobbiamo correre a prendere il treno, perché siamo in ritardo; ma non serve correre in ogni situazione, in ogni momento. Guadagnare cinque minuti andando di corsa non sempre è un vero guadagno. E potremmo anche concederci cinque minuti di calma ogni tanto per riprendere fiato.

Lost and found

In un mondo che troppo spesso ci delude e ci dà l’impressione che la compassione e l’altruismo non siano più di casa, ecco che arrivano invece piccole dimostrazioni di aiuto reciproco. Segni che l’umanità, vera ricchezza di questo mondo, è umana, nel senso più bello del termine. 

Vado al treno e davanti alla stazione trovo appoggiato un peluche a forma di pecorella: piccolo, sporco ma messo con cura in alto su un supporto, davanti alle porte della stazione, perché chi lo ha perso lo ritrovi. Forse un bambino. Mi ha strappato un sorriso.

Faccio pochi metri e sulla scala di metallo vedo legata a un palo una bella sciarpa beige, pesante, morbida: anche questa messa lì perché sia ritrovata. 

Vorrei che fosse sempre così.

Regalo di primavera: “Il giardino segreto”!

 
Alla fine ho seguito i miei stessi consigli! Ho preso un libro a me molto caro per una persona che ha saputo apprezzarlo: “Il giardino segreto” (BUR Ragazzi) di Frances Hodgson Burnett per una signora che cura molto il suo giardino ma, come accadeva per il giardino segreto, lo lascia anche libero di crescere da solo dove vuole e di esprimersi. 

Prima cosa: dedica all’interno. Poi carta da pacchi classica e, tocco finale, un fiocco con lo spago. E ho aggiunto un segnalibro inserito sotto lo spago, uno dei miei, di quelli che rappresentano le Quadrobambole. Non è in tema con il libro ma mi faceva piacere che lo avesse.

Ma non ero ancora contenta… Nell’edizione che ho trovato, non c’erano i titoli dei capitoli. Così, li ho riletti nella versione originale e li ho tradotti, scrivendoli a matita nel libro ad ogni capitolo.

E mi sono anche accorta che la filastrocca all’inizio del libro era stata tradotta reinventandola, invece preferisco che sia tradotta con un significato più simile all’originale, perché credo abbia più senso.

Avete presente?

“Signorina sempre-no,

Come cresce il tuo giardino?

Con biancospini e conchiglie,

E calendule tutte in fila”.

L’ho riscritta su un foglietto e inserita tra le pagine, accanto alla filastrocca.

Ora mi sento soddisfatta! 

È sempre bello regalare un libro! 

I “miei” libri su Papa Francesco

Finalmente ho potuto sfogliare le pagine di due libri che mi sono particolarmente cari! 

Uno è “Quel Bergoglio, questo Francesco – La biografia in cui parla in prima persona il Papa gesuita” (stampato da CreateSpace nel 2015). Si tratta della versione italiana della biografia di Papa Francesco dal titolo “Aquel Francisco” (Editorial Raíz de Dos, 2014), scritta dai giornalisti argentini Javier Cámara e Sebastián Pfaffen, a cui ho collaborato come revisore di stile.

L’altro è “Gli anni oscuri di Bergoglio – Una storia sorprendente” (Àncora Editrice 2016), riedizione della precedente traduzione italiana.

Lo so che non sono io l’autrice e non sono neanche la traduttrice ma vi assicuro che è stato un lavorone revisionare tutte le bozze in Italiano! Un lavoro che rifarei più che volentieri! Per me è stato un onore e un piacere lavorarci e devo questa possibilità al curatore della versione italiana Don Luis Escalante – argentino e parroco di Fara in Sabina (RI) – che ha pensato a me per la revisione di stile.

Ho potuto conoscere tante piccole e grandi cose poco note al grande pubblico sulla vita del nostro Papa: dalla scelta di diventare sacerdote, alle sue opere buone sconosciute ai più, fino a diventare Papa Francesco. Posso solo consigliarvi di leggere questa “storia sorprendente”, perché davvero merita.

Le Quadrobambole stanno per tornare!

Perché ferma non ci so stare! Una nuova casa editrice mi ha mandato una proposta editoriale e qualche giorno fa ho firmato il contratto! Ho inviato tutto il materiale e ora sto aspettando… Non vedo l’ora di incontrare questo nuovo amico di carta! Anche se ancora non so quanto tempo ci vorrà per la pubblicazione… Per ora vi dico solo che si tratta di un libro per bambini ma sono sicura che potrà essere apprezzato anche dagli adulti!

Le Quadrobambole stanno per tornare!

Vi terrò aggiornati!

Stay tuned!